19 Giugno 2024

Beyond Claims & Costumer Centricity, i Plus dell’IA generativa: le voci dei Player dall’evento IIA

Il Reportage

Entro il 2030 l’85% dei sinistri e il 55% delle polizze assicurative emesse vedrà una componente di Intelligenza Artificiale, ma solo il 10% degli investimenti del settore riguarderà l’IA perché tale tecnologia è semplice da integrare all’interno della catena del valore.

E’ solo uno dei trend emersi da “Beyond Claims & Costumer Centricity“, l’evento organizzato da Italian Insurtech Association – di cui PLTV.it è stata media partner – che ha analizzato benefici e rischi legati all’utilizzo dell’IA generativa nelle assicurazioni. Per oltre 30 player tra grandi compagnie e broker il suo impatto sarà rivoluzionario, in particolare, per due comparti preminenti: gestione dei sinistri e customer centricity.
Secondo i molti altri dati raccolti come sempre dall’associazione, entro il 2024 gli operatori italiani investiranno circa 50 milioni di euro in soluzioni IA e nel 2030 il 9% dei sinistri vedrà l’integrazione di una componente blockchain nel processo di gestione, portando a un’ulteriore automazione del settore, in linea con il progressivo aumento (+22% CAGR) di soluzioni legate al data management come prodotti parametrici, IoT e strumenti wearable.

Durante l’appuntamento è stata presentata inoltre l’ultima ricerca di EY sul tema, già diffusa dal nostro giornale nei giorni scorsi, che individua i maggiori plus dell’IA generativa in: incremento di produttività ed efficienza operativa, riduzione dei costi operativi, prevenzione delle frodi, miglioramento della relazione con la clientela e della customer satisfaction. A tal proposito, l’82% degli attori interpellati ritiene che nei prossimi anni l’esperienza di contatto del cliente sarà mantenuta e sviluppata grazie alle moderne tecnologie, che velocizzeranno i feedback dei cittadini implementando la capacità di offrirgli esperienze più personalizzate in fase di acquisto e post-vendita.
Non basta: entro il 2030 la percentuale delle compagnie che misureranno la soddisfazione dell’assicurato attraverso un contatto diretto con lui salirà al 90% dall’attuale 28%. Va da se che un servizio ritagliato sulle specifiche e singolari esigenze dell’individuo è determinante nella probabilità che l’utente compri effettivamente la polizza, la rinnovi e resti fedele all’azienda prescelta anche per l’acquisto di altri servizi.

L’Insurtech si è sempre sviluppato con l’ambizione di rispondere all’esigenza del mercato di inserire il consumatore al centro del processo assicurativo, e grazie all’IA questo diventerà ancor più realtà afferma Simone Ranucci Brandimarte, presidente e founder IIA –. Nei prossimi 5 anni assisteremo a più miglioramenti riguardo la gestione clienti di quelli a cui abbiamo assistito negli ultimi 30: l’IA avrà infatti il grande merito di mitigare uno dei problemi che affligge il mercato italiano, ossia la bassa conoscenza dei prodotti assicurativi da parte dei consumatori. Ricordiamo che l’Italia è un Paese fortemente sotto assicurato e il 55% dei cittadini non sa cosa assicurare oltre l’RC auto, che è obbligatoria: grazie all’IA – conclude – sarà possibile mettere il cliente finale nelle condizioni di comprendere meglio il prodotto e capire cosa gli serve, portando quindi i player assicurativi a creare prodotti sempre più tailor made”.
Ai nostri microfoni intervistato dall’inviato Giuseppe Gaetano anche le voci di: Filippo Sirotti, senior director Insurance Offering Development di CRIF; Michele Lutri, network manager della smart company Sogesa; Andrea Moglia, business unit director della società di servizi Cover Care; e Alessandro Turra,  Chief Marketing Officer e co-founder di Vite Sicure.

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