Il brokeraggio assicurativo ha segnato +20% annuo di operazioni M&A nel 2022, l’81% dei grandi player ha avviato operazioni straordinarie negli ultimi 24 mesi e, nonostante l’incertezza economica e il maggior costo del funding, l’85% ne programma di nuove. E aumentano anche gli investimenti in nuove tecnologie, specie IA generativa e RPA, con un impatto positivo sulla marginalità nel 62% dei casi.
Sono i due dati emergenti da “Broker Tech”, indagine di EY e IIA sui principali broker nazionali e internazionali, con una copertura di mercato pari al 70% dei ricavi complessivi. Obiettivo delle aggregazioni, rafforzare presenza su territori, settori o classi di rischio, acquistando nuove competenze e canali distributivi. In dettaglio: ampliamento della quota di mercato (62%), internalizzazione di mezzi e conoscenze tecnologiche e acquisizione di nuovi target di clientela (54%). I dati finora disponibili indicano per il 2023 una diminuzione di numero e valore delle operazioni – che al 69% hanno come oggetto un altro broker e in minor parte una insurtech – affiancata però dall’attesa di un rinnovato attivismo nel prossimo futuro: l’85% di grandi broker che ha completato un’acquisizione ne sta pianificando altre nei prossimi 12 mesi.
L’altro elemento, nel processo di consolidamento in atto dei vari player, è l’esigenza di digitalizzarsi per differenziarsi nel contesto altamente competitivo: il 62% dei broker intervistati ha investito in tecnologia negli ultimi 2 anni per efficientare i processi esistenti (100%) e migliorare la relazione con i clienti (62%); in particolare attraverso strumenti di confronto e quotazione (81%), software di gestione dei sinistri e portali di home insurance (71%) e strumenti di analisi dei dati (67%).
Gerardo di Francesco, segretario generale IIA, parla di “dinamismo senza precedenti” del comparto e di “svolta” rappresentata dal “segmento tecnologico dell’AI, che ha alzato ulteriormente il livello di competizione“. Adesso si punta su quella generativa, “strumento definito come epocale da molti colleghi, perché ha un’incidenza estremamente fattiva sulle operatività dell’industria assicurativa“. Per Marco Concordati, Partner Insurance di EY, sono “questi i fattori chiave che abilitano l’intero settore ad essere reattivo ed evolvere velocemente in base ai nuovi trend di mercato: polizze cyber security, protezione dai disastri climatici e prodotti basati su sostenibilità e ESG“.
La maggior parte (71%) non vede una minaccia nelle insurtech, che entrano nel mercato dell’intermediazione assicurativa con un approccio digital native, riferendosi a un business diverso da quello consumer in cui consulenza e personalizzazione rappresentano ancora un fattore differenziante. Sul canale distributivo della bancassurance, invece, il 43% del campione afferma di avvertire una significativa pressione, soprattutto visto il recente sforzo delle banche nell’innovare l’offerta, specie sul ramo Vita. L’81% dichiara inoltre di subire la maggior competizione dei broker internazionali, che detengono già ampie fette di mercato e un parco prodotti in grado di abilitare logiche di scala e cross-selling.
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