Fino ad oggi l’assicurazione cyber è stata dominata dagli Usa, che rappresentano circa 2/3 del mercato globale ma – da qui al 2030 – più della metà dell’incremento del volume dei premi verrà da altri Paesi, in particolare l’Europa.
Nelle principali economie europee – Germania, Francia, Italia e Spagna – la potenziale crescita nella raccolta premi, anche se semplicemente si replicassero i livelli di penetrazione raggiunti nei mercati più maturi, è nell’ordine di 700 milioni di euro: lo prevede il report “Cyber Insurance” 2024 diffuso oggi da Howden, secondo cui il mercato globale crescerà dagli attuali 15 a 43 miliardi di dollari nel 2030: un incremento a cui il vecchio continente contribuirà per il 25%, subito dopo il 46% degli Usa.
Un potenziale di crescita enorme, specie tra le Pmi, che nelle economie avanzate rappresenta quasi metà del Pil: “Negli ultimi anni broker e assicuratori hanno significativamente migliorato stabilità dei prezzi, chiarezza delle coperture e coerenza di termini e condizioni delle polizze cyber – afferma Federico Casini, Ceo di Howden Italia -. Per le piccole e medie imprese italiane l’attuale fase di mercato apre l’opportunità di proteggersi a condizioni vantaggiose“.
“E’ vitale che la polizza cyber diventi uno standard assicurativo per qualsiasi organizzazione, a prescindere dalle dimensioni” rimarca l’Head of Financial Line Roberto Panzeri che, per agevolare l’accesso ai prodotti e colmare il nostro protection gap, punta molto su semplificazione dell’offerta e “servizio di gestione proattiva degli incidenti informatici” riducendo “tutti gli oneri formali in ingresso” e calibrando i prezzi “in conformità agli investimenti in cybersecurity già definiti a livello aziendale – aggiunge Francesco Brunetti, Cyber Practice Leader -. La nostra nuova piattaforma, dedicata al segmento SME, ricorre alla tecnologia per evidenziare eventuali vulnerabilità esterne da sanare e permette di ottenere una copertura assicurativa estensiva e flessibile nel tempo, in funzione dei presidi di sicurezza che l’azienda intende implementare in corso d’anno, ferme le condizioni economiche“.
La cyber insurance – fra i 3 trend dell’anno per le società di brokeraggio – “è fondamentale per rafforzare in tutto il mondo la resilienza agli attacchi informatici – ricorda pure Jean Bayon de La Tour, Head of Cyber International -. Gli assicuratori sono ora in una posizione forte per poter determinare cambiamenti reali: questo comporta una maggiore capacità di offerta per soddisfare la domanda latente in regioni ancora poco penetrate, tra cui l’Europa, in cui Howden sta investendo fortemente“.
Dunque – nonostante l’instabilità geopolitica, la proliferazione dell’intelligenza artificiale e l’accresciuta frequenza (ma non gravità) degli attacchi (+85% a/a nel 2023 e +22% nel 1° trimestre 2024) – dai picchi toccati a cavallo del 2022 oggi i prezzi delle polizze sono diminuiti del 15%, come spiegato di recente anche da Alessio Izzo – managing director Reinsurance e Specialty, ospite del Protection Lab di EMFgroup – proprio grazie alla migliore gestione del rischio da parte dei clienti, che ha contribuito a prevenirne o mitigarne l’impatto.
Le prime minacce continuano ad essere i ransomware: con questi software dannosi che infettano i sistemi informatici, l’anno scorso il cyber crime ha accumulato la somma record di oltre $ 1 bn di riscatti pagati dalle vittime per non perdere i dati propri e dei loro clienti. Infine i costi di recupero risultano di nuovo in aumento, dopo un calo temporaneo nel 2022, ma con un -17% annuo di imprese costrette a pagare gli hacker nel 1° quadrimestre 2024.