Un assicuratore che ha sottoscritto polizze per Greensill Capital prima del suo crollo, ha detto che non avrebbe concesso le coperture assicurative se fosse stato a conoscenza di presunte “condotte ingannevoli”.
È quanto riferisce il Financial Times che ha raccolto la dichiarazione di Greg Brereton, che ha lavorato per l’assicuratore australiano Bond & Credit Company (BCC). Brereton ha presentato la sua difesa in tribunale in risposta a una causa intentata dalla società di investimento statunitense White Oak, che ha acquistato alcuni dei debiti nei confronti di Greensill dal gruppo siderurgico GFG Alliance.
È la prima volta che Brereton ha rilasciato una dichiarazione sul crollo dello scorso anno di Greensill, sostenuto da SoftBank, dopo la cancellazione della sua copertura assicurativa. Bond & Credit Company aveva fornito una copertura di 10 miliardi di dollari contro il rischio di insolvenza sui prestiti di Greensill, poi inseriti in prodotti di investimento e venduti a investitori come Credit Suisse.
La relazione di Brereton e gli scambi di e-mail con il fondatore australiano di Greensill Capital, Lex Greensill, costituiscono una parte fondamentale del caso giudiziario australiano che sarà un test per assicuratori e riassicuratori, nonché per gli investitori, che rischiano di perdere miliardi sui loro investimenti con Greensill.