Un posto in CdA agli agenti di Generali per dare valore a chi, ogni anno, porta 10 miliardi di raccolta alla compagnia. Vincenzo Cirasola, presidente del Gruppo Agenti Generali Italia lo chiede ai due contendenti che si stanno dando battaglia per il controllo del Leone di Trieste.
Liste chiuse e assemblea in vista, ma il pacchetto di azioni in mano agli agenti rappresenta secondo Cirasola molto di più di una semplice percentuale da portare a uno dei due schieramenti in campo.
”10milioni di azioni sono niente rispetto a Del vecchio e agli altri – dice all’Adnkronos – e ognuno di noi il 29 andrà a votare liberamente, ma alle due liste ricordo che noi incassiamo 10 miliardi all’anno di premi in Italia e se partiamo dal fatto che il patrimonio di Generali sono i clienti e noi siamo il contatto con i clienti, credo che avere un ruolo in CdA sia fondamentale e molto importante anche a livello strategico”.
Certo che già oggi gli agenti sono ascoltati dalla compagnia ”ma a livello di relazioni industriali -spiega- che è cosa diversa dalle strategie. Noi siamo un asset strategico, evidenziato anche da ricerche indipendenti. All’estero questi modelli di rappresentanza sono già esistenti, qui in Italia questa cultura manca, ma dare un ruolo agli agenti nella governance societaria significa anche presidiare meglio quello che è da considerare il patrimonio dell’azienda”.
Cirasola ricorda che in fondo Generali è una società ”mercantile che si presenta con 76 miliardi di premi e 67 milioni di clienti. Ma chi ce l’ha in mano i clienti alla fine? Chi li gestisce?”. E quando si parla di costi Cirasola ritiene che si debba chiarire bene cosa significhi. ”Va bene tagliare i costi e aumentare i profitti, è nella logica delle cose e nei desideri di ogni manager, ma cosa significa? I costi incidono anche sulla nostra attività. Siamo un costo o un investimento? Ecco perchè una rappresentanza in cda avrebbe una sua ragione. Che valore avrebbe una compagnia come questa senza la rete distributiva? In tanti anni che sono qua ne ho visti di manager. Ecco, possiamo dire che i manager vanno e vengono, noi restiamo”.