Il 2023 si chiude con una raccolta sostanzialmente stabile nel 2023 per le assicurazioni, che si confermano cruciali per la gestione del risparmio delle famiglie e la protezione contro gli eventi avversi; invariata al 6,6% anche l’incidenza sul Pil.
Emerge dal rapporto annuale ANIA, secondo cui il settore ha raccolto quasi 145 miliardi di premi, in linea col 2022.
All’espansione dei volumi nel comparto Danni (38 mld, +6,6%) si è contrapposto il calo nel Vita (91 mld, -3,5%), comunque molto più contenuto rispetto al -11% dell’anno precedente. Un calo determinato essenzialmente dalle polizze unit-linked (ramo III) e di capitalizzazione (ramo V), scese rispettivamente del 32 e 24% in conseguenza di una volatilità dei mercati azionari e obbligazionari che ha allontanato i risparmiatori da questa tipologia di investimento.
Al contrario, i premi dei contratti Vita tradizionali di ramo I sono aumentati del 9,2%, superando i 66 mld: lo scenario di incertezza ha rivalutato la garanzia del capitale investito, spesso abbinato a rendimenti minimi.
Una tendenza, del resto, emersa anche nella relazione IVASS sui primi 6 mesi. In crescita, seppur con un’incidenza ancora lieve sul volume complessivo del business, anche il ramo IV Malattia (275 milioni, +24%) e il VI Fondi pensione (3,9 mld, +22,9%).
L’incremento della raccolta Danni è conseguenza dell’aumento dei premi sia nel ramo Rc Auto (+4,3%) che negli altri rami (+7,7%). Il trend di questi ultimi, in particolare, testimonia la crescente propensione degli italiani a proteggersi in modo più adeguato contro i rischi della persona, dei beni e del patrimonio. Tutti i rami, infatti, risultano positivi: Incendio (+7,6%), Credito e Cauzione (+10,8%), Malattia (+10,9%), Corpi veicoli terrestri (+12,1%), Infortuni (+2,4%), Perdite pecuniarie (+3,5%), Assistenza (+5,2%), Tutela legale (+5,4%), Trasporti (+6,0%) e Rc generale (+7,1%).
ANIA, Rimbalzo della nuova Produzione Vita a Gennaio: quasi 7 Mld, +10% annuo
