Per l’88% dei player assicurativi i benefici dell’applicazione dell’Intelligenza artificiale al business assicurativo sono legati all’aumento della produttività e dell’efficienza operativa; per il 63% alla riduzione dei costi; per il 50% al supporto nella gestione dei rischi, alla prevenzione e individuazione delle frodi e al miglioramento della relazione con la clientela.
Sono alcuni dati della nuova ricerca condotta da EY su 25 società – tra compagnie, insurtech e broker preminenti nel mercato italiano – che sarà presentata integralmente il prossimo 13 giugno durante l’evento “Beyond Claims & Costumer Centricity”, di cui PLTV.it sarà media partner, organizzato a Le Village by CA di Milano dall’Italian Insurtech Association.
Attualmente, il 67% degli attori del comparto sta svolgendo o pianificando dei progetti pilota sull’IA, il 42% afferma di avere una strategy per definirne gli usi, mentre il 33% è nella fase di data collection e analisi di fattibilità. “La quasi totalità del campione definisce l’impatto dell’IA generativa in ambito sinistri come significativo o rivoluzionario, rendendo i claims di gran lunga il processo più impattato della catena del valore assicurativa – spiegano i ricercatori -. Le aziende pensano di ottenere maggiori benefici nell’apertura del sinistro e nei processi di antifrode” sebbene per ora “solo il 21% riferisce di aver già implementato in produzione questa tecnologia: sintomo che abbiamo bisogno di toccare con mano tutti i miglioramenti che può fornire”.
Si tratta di un ambito che – per la sua pervasività sociale – è stato recentemente disciplinato, tra luci e ombre, dalla stessa Ue; e che sarà al centro del prossimo Protection Lab di EMFgroup, nei nostri Studios di via Casati a Milano.
A onor del vero, pur restando notevolmente al di sotto dei vantaggi, per gli addetti ai lavori non mancano alcuni pericoli: per il 71% i rischi sono riferibili alla possibilità di ottenere un output scorretto a causa di errori, per il 63% a temi legali e di compliance, per il 54% a questioni di natura etica e solo per il 17% ad attacchi cyber, finalizzati allo sfruttamento di vulnerabilità del modello per corrompere e dirottare i risultati generati. “Nel 2024 sono stati investiti 50 milioni di euro in IA da parte dei player, un numero destinato ad arrivare a 140 milioni nel 2026 – afferma Simone Ranucci Brandimarte, presidente di IIA -. Sarà fondamentale per accorciare i tempi di indennizzo, aumentando la fidelizzazione nei confronti dell’assicurato: con l’IA generativa l’Italia potrà livellarsi agli altri Stati dove il settore ha un peso specifico maggiore”.