8 Novembre 2022

Assicurazioni nel Metaverso: a cavallo di un Futuro tra Reale e Digitale

Il metaverso è il più immediato abbrivio verso il futuro. Tutti ne parlano, ma sono ancora in pochi ad aver capito cosa sia, un po’ come avveniva con la parola resilienza durante la pandemia.

Tutto sta andando in direzione del metaverso, una realtà immersiva, un’evoluzione di Internet che prefigura un insieme di mondi virtuali e reali tra loro interconnessi che supera il concetto di realtà virtuale, dove ci si muove rappresentati da avatar e le persone e le aziende si incontrano, lavorano, si informano, costruiscono e migliorano la qualità delle relazioni, vendono e comprano beni e servizi. L’emozione obliqua di una nuova identità da creare per fornire nuove esperienze non disponibili nel mondo reale accende la curiosità anche della comunità assicurativa. Hanno iniziato le insurtech (l’italiana Wallife ha anche svolto il suo primo cda nel metaverso), ma non mancano le compagnie come Axa France e la coreana Heungkuk Life Insurance che hanno iniziato, seppur timidamente, a compiere i primi passi.

Un recente studio di PWC (The impact of the metaverse on the insurance industry) ha disegnato una mappa di opportunità per gli assicuratori, a partire dalle attività di vendita condotta direttamente tramite avatar e dall’interazione con i clienti attuali e potenziali. Le compagnie potrebbero, ad esempio, usare il metaverso per fornire ai clienti esperienze immersive, libere dai vincoli fisici della realtà, attraverso simulazioni di incendi, disastri naturali, indicenti stradali o ricoveri in ospedale, in modo da aumentare la consapevolezza tra i clienti e favorire la comprensione del valore delle soluzioni assicurative. Finora, le compagnie e gli intermediari di assicurazioni hanno potuto spiegare ai clienti l’esposizione ai rischi, la natura delle diverse polizze, utilizzando dati statistici e facendo leva sulla propria esperienza professionale. Invece nello spazio cyber-fisico del metaverso si possono simulare gli effetti di eventi che potrebbero accadere e anche di riconoscere tipologie di rischio fino a quel momento sconosciute.

Stare nel metaverso significa anche muoversi in una sfera economica virtuale in espansione, dove le transazioni basate su blockchain, che coinvolgono risorse virtuali come criptovalute e token non fungibili (NFT), sono destinate a crescere velocemente fino a raggiungere volumi equivalenti a quelli delle transazioni finanziarie nel mondo reale. Ma questo apre le porte a nuove attività di criminalità cyber. Infatti, i dati digitali che rappresentano immobili, terreni e altre proprietà virtuali, entreranno a far parte del patrimonio economico di un individuo o di una società. Ma quei dati sono gestiti da un provider di piattaforme, attraverso cui si accede adigitall metaverso, e potrebbero essere rubati o persi a causa dell’attacco di un hacker, danneggiando il valore economico del cliente. Ecco allora che anche i beni virtuali andranno assicurati. Allo stesso modo, l’uso improprio e dannoso degli avatar potrebbe comportare rischi quali molestie e danni alla reputazione. C’è poi il rischio di veder saltare un evento a pagamento programmato in uno spazio virtuale e i cyber criminali potrebbero anche cercare di compromettere gli spazi gestiti dagli operatori di infrastrutture critiche con l’obiettivo di compiere sabotaggi o estorsioni di sistemi industriali.

Ci sono poi gli NTF che potrebbero essere oggetto di attività di phishing, richieste di riscatto o frodi sempre maggiori man mano che diventeranno un importante asset per la regolamentazione della proprietà all’interno del metaverso. Da non sottovalutare poi la portata di coperture all-risk per i clienti che, indossati i visori, potrebbe provocare danni a sé, oppure alle cose e alle persone intorno e neanche l’assicurazione di Tutela Legale per attività che dovessero infrangere norme del mondo reale, man mano che la giurisprudenza internazionale creerà le regole valide nel “nuovo mondo”. Insomma, nuove esperienze negli spazi virtuali e la diffusione di attività economiche alimentate dalla tecnologia blockchain favoriranno lo sviluppo di nuovi prodotti assicurativi per rischi totalmente nuovi e anche la trasformazione operativa di attività come vendite, fatturazione dei premi, gestione dei contratti, gestione e pagamento dei sinistri.

La crescita dell’interesse per il metaverso ha subito una forte accelerazione durante la pandemia e nonostante le regole e i potenziali scenari siano tuttora in divenire, è chiaro che il mondo assicurativo, così come quello finanziario e bancario, utilizzerà il nuovo canale per interagire in maniera più efficace con i clienti, azzerando le distanze fisiche e trasformando il metaverso in un importante supporto alla consulenza assicurativa. Un esempio ci viene da Armundia immersive advisory, il primo prototipo di metaverso per la consulenza bancaria, finanziaria e assicurativa. Sulla piattaforma è possibile caricare qualsiasi tipologia di contenuto, da modellazioni in 3D sul patrimonio detenuto a grafici sul portafoglio. I consulenti possono quindi mostrare, visualizzare e modificare immagini, grafici e modelli tridimensionali personalizzati, ma anche raccogliere tutti i dati per la profilazione Mifid2 e costruire, insieme al cliente, proposte d’investimento e coperture assicurative. Insomma, il mondo nuovo è già arrivato.

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