In Italia nel 2024, la raccolta premi delle compagnie vigilate (il 94% del mercato) è cresciuta sia nei rami Danni (41 mld, +7,5% a/a) ma soprattutto in quelli Vita (110 mld +19,5%) per un totale di oltre 150 mld: +16% rispetto al 2023, quando il volume premi risultava invece in lieve calo.
Nel Vita, l’aumento è stato determinato soprattutto dalle polizze unit-linked di ramo III (31 mld, +50%) in conseguenza di condizioni più favorevoli sui mercati finanziari e di una preferenza dei risparmiatori per soluzioni di investimento dinamiche. Buono anche l’apporto dei prodotti di ramo I (73 mld, +11%) grazie a una propensione al risparmio delle famiglie rilanciata dal calo dei rendimenti dei titoli di Stato e, secondo ANIA, anche dall’aumento del reddito reale e dal miglioramento delle prospettive di stabilità finanziaria.
Bene le polizze di ramo V-Capitalizzazione (1,5 mld, +44,5%) e IV-Malattia (323 mln, +17,3%); flette il ramo VI-Fondi pensione (3,8 mld, -2%).
L’incremento della raccolta Danni è equilibrato tra premi Auto (+6,5%) e Non Auto (+7,9%). In quest’ultimo segmento la crescita riguarda ogni linea di business, nell’ordine: Perdite pecuniarie (+14,6%), Corpi veicoli terrestri (+14%), Incendio (+11,2%), Malattia (+12,1%), Assistenza (+8,2%), Tutela legale (+6,3%), Altri danni ai beni (+5%), Rc generale (+3,4%), Infortuni (+2,9%), Credito e Cauzione (+2,3%); solo il settore Trasporti è rimasto pressoché stabile (-0,7%).
Già al primo semestre le performance di entrambi i rami, Vita e Danni, erano apparse molto positive anche negli analoghi report Ivass.
“Un risultato che va nella direzione auspicata di avvicinare il nostro Paese, in termini di protezione e previdenza, alle altre economie avanzate europee” commenta il presidente Giovanni Liverani, rilevando una crescente domanda di salute e di coperture contro i nuovi rischi emergenti, dagli eventi climatici al cyber risk, per cui l’associazione ha appena attivato un servizio mail informativo.
“Nel 2024 il comparto Danni ha fornito prestazioni agli assicurati e sostenuto spese di gestione per quasi 40 miliardi, amministrando oltre 18 milioni di sinistri – continua Liverani –; mentre nel Vita, a fronte di oltre 37 mln di polizze attive, ha gestito polizze per oltre 860 mld“. Livelli, però, ancora distanti dalla media Ue.
L’Evoluzione della Bancassurance secondo Ivass, Ania, Net Insurance e Un. Cattolica