di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Il 37% degli italiani non ha mai sentito parlare della possibilità di acquistare polizze in banca, e dei restanti il 28% ne ha una conoscenza solo epidermica.
La survey EY/SWG diffusa ieri giunge proprio a ridosso del Future Bancassurance Forum di Milano, che si è concluso appena un paio di settimane fa affrontando i temi della bancassicurazione nei piani industriali di istituti e compagnie, dell’evoluzione del nostro mercato e dell’innovazione dell’offerta per famiglie e imprese in un business che sta rapidamente passando dalla collaborazione alla competizione tra Big player.
Il gap informativo rilevato dal sondaggio non stupisce alla luce delle evidenze emerse dall’ultimo Edufin Index di Alleanza, certo finché permane sarà difficile che aumenti la propensione dei connazionali a tutelarsi contro gli imprevisti, storicamente ai minimi in Europa.
Nonostante tutto, fiducia e preferenza per il bancassurance model sono in crescita specie nel target tra 25 e 34 anni, in cui si riscontrano percentuali più elevate – rispetto alle altre fasce d’età – nell’interesse a sottoscrivere prodotti di investimento (42%), di protezione (38%) e di salute e infortuni (34%) tramite il canale bancario.
Gli operatori devono quindi puntare sui giovani, facendo leva sulle nuove tecnologie sia per conoscerli meglio (e dunque offrire soluzioni “a valore”) sia per migliorarne la customer experience, magari sviluppando servizi accessori.
Nel complesso, le principali preoccupazioni del campione riguardano invalidità (55%) e stabilità lavorativa (36%). I risparmi in banca sono i mezzi di tutela più apprezzati (45%), seguiti dalle polizze TCM e LTC (giudicate però costose da quasi metà degli intervistati). Le prestazioni più ricercate sono legati alla salute, come prenotazioni di visite specialistiche e telemedicina (45%), e alla risoluzione di incidenti domestici (28%).
Per quanto riguarda utilizzo e valutazione dei servizi bancassicurativi, c’è una forte differenza tra chi ha sottoscritto esclusivamente prodotti vita e i clienti del comparto danni, che spesso vedono l’assicurazione come un obbligo. La gestione dei sinistri resta critica, col 75% dei clienti che considera le compagnie tradizionali più efficienti delle banche. Bassa, inoltre, la fiducia nei confronti di entrambe: il voto medio è 5,1 su 10.
Appetibilità dei Prodotti Vita in Banca: parola a Credemvita, Athora, Italiana, Intesa, BdM e CNP