“La solidità è un fattore molto importante che ci consente di proseguire con forza la nostra strategia di crescita e di evoluzione del modello di servizio, diversificato e multicanale, ricercando nel contempo economie di scala, maggiore produttività ed efficienza economica. Sarà sempre più importante puntare sulla qualità delle persone per interpretare ed adattarsi ai cambiamenti all’interno di una cornice di sviluppo sostenibile nei confronti di tutti i nostri stakeholder con sempre maggiori investimenti in tecnologia ed adeguamenti normativi. L’obiettivo è continuare ad essere punto di riferimento per famiglie ed imprese nella gestione del risparmio, nella protezione e nel supporto finanziario”, ha dichiarato Nazzareno Gregori, direttore generale di Credem.
Efficaci processi per la valutazione ed il presidio del capitale e rigorosi meccanismi per la gestione del rischio e del livello di liquidità, quest’ultimo in linea con gli anni precedenti e senza alcun requisito aggiuntivo. Sono questi i principali elementi che la Banca Centrale Europea (BCE) ha posto alla base della decisione, comunicata all’Istituto, sui requisiti patrimoniali da rispettare nell’ambito del processo annuale di revisione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process – SREP), che il Gruppo Credem ha scelto di rendere noti per sottolineare l’elevata solidità riconosciuta anche dalla Vigilanza.
Il CET1 Ratio minimo assegnato al Gruppo per il 2020 è pari all’8% e comprende il requisito di Pillar 2 che è stato confermato all’1%, il livello più basso tra le banche Italiane sotto vigilanza diretta della BCE.
Al 30 settembre 2019 il CET1 Ratio di Credem era di 13,7% con un buffer rispetto al requisito SREP di circa 570 basis point, ai vertici del sistema.
La BCE ha inoltre comunicato i livelli minimi da rispettare di Tier1 Ratio pari a 9,5% e Total Capital Ratio pari a 11,5%, a fronte di coefficienti patrimoniali del Gruppo già ampiamente superiori alle richieste, rispettivamente pari a 14,0% e 15,8%.