Tra un mese, dal primo novembre, Eurovita cambierà nome in Cronos Vita e i 353mila risparmiatori della compagnia potranno riscattare le 400mila polizze sottoscritte, del valore complessivo di 15 miliardi di euro.
A 6 mesi dal commissariamento, è arrivata infatti l’attesa firma sugli accordi vincolanti tra le 5 assicurazioni – UnipolSai, Allianz, Generali, Intesa Sanpaolo Vita e Poste Vita (tutte con partecipazioni al 22,5% tranne i tedeschi al 10%) – e le 25 banche distributrici impegnate nel salvataggio. Le compagnie rileveranno i prodotti con tutte le potenziali minusvalenze, trattate per il momento come solo “virtuali”; gli istituti di credito anticiperanno invece un finanziamento ponte calcolato dal Sole24Ore in 4,2 miliardi, il 70% del portafoglio di ramo I, per i clienti che decideranno di passare all’incasso.
Altro discorso è se gli converrà farlo visto che nel giro di un paio d’anni la stessa Cronos, oggi guidata dal dg Alessandro Santoliquido, sarà disciolta e il loro prodotto trasferito nelle mani sicure di uno dei 5 big assicurativi italiani. Spetterà agli uffici marketing fargli capire quanto sia ancora solido in un mercato così volatile. L’Ivass ha tolto ogni dubbio sul fatto che stavolta non ci saranno ulteriori proroghe del blocco, ma tornerà comunque a incontrare le associazioni di consumatori nella seconda metà di novembre per un aggiornamento. Scontati gli step successivi per il closing, ovvero gli ok della Vigilanza all’esercizio dell’attività della newco e alla liquidazione coatta amministrativa di Eurovita – mentre resta aperta la “caccia” a compagnie straniere attive in Italia che vogliano entrare nel capitale sociale con la quota lasciata da Allianz.
Eurovita/Cronos: Sprint su Accordi Vincolanti e Autorizzazione Ivass, poi la Divisione degli Asset