di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Continuano ad addensarsi nubi all’orizzonte per la clientela – non solo italiana ma tedesca, spagnola e francese – di Fwu Life Insurance Lux.
La capogruppo tedesca – da dicembre in amministrazione giudiziaria per gestire l’insolvenza – ha staccato l’accesso ai sistemi informatici delle compagnie controllate, dunque gli utenti non possono più contattare le società nè monitorare la posizione delle proprie polizze Vita, oltre a non poterle riscattare già dal 19 luglio scorso, quando l’Autorità lussemburghese s’è accorta che la società aveva perso i requisiti patrimoniali minimi per continuare a operare sul mercato. Lo comunica il Commissariat aux Assurances, che una decina di giorni fa – scaduti i tempi per tentare il salvataggio – ha richiesto la liquidazione di Fwu in tribunale. Non è chiaro se il “tilt” sia dovuto al prevedibile sovraccarico di messaggi piovuti sul sistema IT negli ultimi giorni, in ogni caso non è un bel messaggio.
Finché i giudici non nomineranno un liquidatore, sarà impossibile calcolare quanti soldi riusciranno a recuperare gli assicurati, inclusi quelli che hanno sottoscritto prodotti a capitale garantito.
In caso di liquidazione giudiziale, il diritto lussemburghese stabilisce la segregazione degli attivi, cioè che le riserve tecniche siano adoperate anzitutto per risarcire i clienti e solo dopo, se avanza liquidità, per saldare i debiti societari. Se il patrimonio non bastasse, per recuperare tutte o parte delle somme potrebbe volerci molto tempo. Uno scenario simile attende anche la compagnia Novis, che naviga in acque altrettanto insicure per i risparmiatori.
Oggi l’Ivass incontra le associazioni dei consumatori, in modalità web-conference, per fornire aggiornamenti sulla situazione: purtroppo la vigilanza italiana può poco o nulla per risollevare le sorti di un Gruppo estero, così come l’intervento di governo e Farnesina richiesto da Confconsumatori.
Fwu e Novis, analogie e differenze dei 2 casi tornati a scuotere le Polizze Vita