di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Crescono le polizze estere vendute in Italia: Ania rileva che nel 2024 le compagnie che operano in libera prestazione di servizi hanno contabilizzato oltre 6 miliardi di euro di premi (+47% a/a); mentre le rappresentanze europee che operano nel Paese in regime di stabilimento ne hanno totalizzati 11 (+7%) – trainati dal ramo Danni (+10,5%) rispetto al Vita (-0,8%) – arrivando a incidere sul 6,5% della raccolta totale del comparto assicurativo.
Il fenomeno riguarda pure i prodotti lussemburghesi, anzi soprattutto: secondo l’Aca – l’equivalente Ania nel Granducato – l’anno scorso la raccolta premi italiana, dopo il -5,1% segnato nel 2023, è salita a 4,2 mld (+24%) grazie proprio al settore Vita, rappresentando dopo la Francia il secondo mercato straniero per volumi. I dati sono citati dall’ultimo numero di Plus24.
Bisognerà vedere se e come la vicenda Forwardyou influirà sul business oltralpe nel 2025.
A due mesi dalla liquidazione cresce infatti il malcontento, non solo tra i clienti ma anche tra i dipendenti Fwu: i sindacati, in particolare, lamentano assenza di chiarezza sulla posizione dei lavoratori e sulla stessa gestione dei risparmi.
Ci vorrà tempo comunque: entro il 31 luglio arriverà a sottoscrittori o beneficiari la dichiarazione di credito precompilata, da vagliare attentamente con i documenti dei versamenti in proprio possesso, per segnalare eventuali difformità al liquidatore.
Le associazioni dei consumatori stanno seguendo in questi mesi anche il caso Novis, la cui istanza di scioglimento e liquidazione pende da oltre un anno e mezzo al tribunale slovacco e le cui polizze di ramo I e III – come per Fwu – prevedevano il caricamento di tutti i costi nei primi 4-5 anni di contratto, rischiando di far recuperare ben poco ai contraenti.
Il consiglio resta sempre di rivolgersi a un consulente esperto.
Fwu, corsia Preferenziale per i Clienti. Sna: “Agenti incolpevoli”. Su Novis tutto Tace