“Non c’è nulla di estremamente sorprendente in quello che sta accadendo in termini di prezzo dell’energia e tensioni geopolitiche”, ha dichiarato alla Reuters Michel Lies, chairman del grupo assicurativo Zurich Insurance e presidente del comitato direttivo del “Forum sullo Sviluppo delle Assicurazioni”.
Stupirsi per la situazione sarebbe un po’ come meravigliarsi di una nevicata a gennaio o del caldo torrido di agosto, ma la crisi energetica europea ereditata dalla guerra scatenata dalla Russia in Ucraina mette piuttosto in rilievo, secondo Lies, il ritardo dei governi e delle aziende europee nel passaggio alle energie rinnovabili.
“Il passaggio a un sistema con più energie rinnovabili avrebbe potuto essere avviato prima, rendendoci meno dipendenti da ciò che sta accadendo”.
Il “Forum per lo Sviluppo dell’Assicurazione”, partnership tra governi e assicuratori sostenuta dalle Nazioni Unite e dalla Banca Mondiale, sta lavorando per cercare di preparare meglio i paesi europei nelle azioni di contrasto alle catastrofi naturali. Un esempio in questo senso sono le assicurazioni parametriche che effettuano pagamenti rapidi e in modalità automatica quando si verifica un determinato evento naturale.
In occasione del vertice sul clima COP27, in programma a novembre in Egitto, Il Forum riferirà lo stato dei lavori realizzati in termini di valutazione della resilienza ai disastri naturali in tutto il mondo.
Oltre al climate change, grande fonte di preoccupazione per gli assicuratori come Zurich, Lies ha parlato di un altro tema delicato, strettamente connesso con il cambiamento climatico: la tendenza delle persone a trasferirsi dalle zone interne alle città costiere, creando una forte concentrazione di persone che vivono vicino ai mari e agli oceani che rappresenta un ulteriore acceleratore dei danni crescenti prodotti dai disastri naturali.