di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Quale significato danno gli italiani al risparmio? Come vedono la propria situazione economica e cosa si aspettano dal domani, chi o cosa guiderà le loro scelte future? E come ricreare la fiducia necessaria per sviluppare il mercato?
A queste e altre domande ha provato a rispondere ieri pomeriggio a Milano l’Osservatorio ‘Look to the future’, presentato da Athora Italia in collaborazione con Nomisma con l’obiettivo di “fare cultura” sui temi del risparmio, degli investimenti, della previdenza e della protezione. “Il nostro settore ha la responsabilità di comunicare con le persone in modo più diretto e accessibile – ha spiegato Jozef Bala, Ceo della compagnia vita –, vogliamo dare continuità al messaggio trasmesso l’anno scorso con la campagna ‘Un giorno ti ringrazierai’: pensare oggi al proprio domani è un valore concreto e attuabile da subito” specie per i giovani.
Insicurezza, preoccupazione e speranza i sentimenti dei consumatori emersi dall’indagine: a fronte di un 27% che giudica buona o addirittura eccellente la propria situazione economica familiare e un ulteriore 54% che la valuta almeno sufficiente, il 60% dichiara di arrivare a fine mese con qualche difficoltà a causa di una redditualità limitata e di una difficoltà, anche psicologica, di pianificare le proprie finanze in maniera razionale e lungimirante.
“Oggi si ha difficoltà a decidere perché si è schiacciati dall’incertezza – ha detto il sociologo Sergio Sorgi, fondatore di Progetica –, bisogna riconfigurare i linguaggi e costruire ponti per uscire da immobilismo e disattivazione” dovuti a “scarsa capacità di supporto dei sistemi pubblici e poca fiducia nelle strategie alternative”. La sfiducia, in particolare, è diretta in ogni ambito: sistema pensionistico (82%), sanità nazionale (76%), ma anche banche e assicurazioni (59%).
Il 58% del campione intervistato non ha infatti intenzione di sottoscrivere una polizza integrativa e il 71% non pensa di fare investimenti per contare su rendite future. Nell’ultimo anno, il 64% dichiara di aver accumulato risparmi sul conto corrente e il 36% di aver aperto a soluzioni diverse. Il 57% si fida del consulente, bancario, il 26% preferisce il promotore finanziario, il 12% l’agente assicurativo. Non manca chi consulta web e blog specializzati (19%) e perfino chi dice di scegliere come investire in autonomia (16%). “Gli operatori, nelle fasi di incertezza, sono chiamati a dare supporti decisionali più che risposte – conclude Sorgi – un accompagnamento che non può essere fornito da un algoritmo ma da un operatore in carne ed ossa”.
Se ne riparlerà anche il prossimo 9 aprile a Milano all’Italy Protection Forum 2025, insieme agli altri temi riguardanti la protezione assicurativa affrontati direttamente dai player del comparto. PLTV.it sarà anche quest’anno media partner dell’evento EMFgroup, diventato ormai un must per il settore.
Appetibilità dei Prodotti Vita in Banca: parola a Credemvita, Athora, Italiana, Intesa, BdM e CNP