Swiss Re archivia il secondo trimestre 2024 con un utile netto di 996 milioni di dollari portando l’utile complessivo della prima metà dell’anno a 2,1 miliardi, per un ROE del 20,1%.
Da gennaio a giugno i ricavi ammontano a 22,5 mld mentre il risultato del servizio assicurativo, che riflette la redditività dell’attività di sottoscrizione, è stato di 2,9 mld.
L’ottima performance finanziaria è stata supportata da tutte le business unit del Gruppo, ribadendo “la nostra attenzione nel fornire risultati costanti – commenta il neo CEO Andreas Berger (nella foto) –: continuiamo ad aumentare la resilienza dell’azienda attraverso un approccio disciplinato alla sottoscrizione di nuovi contratti, pur rimanendo al passo con le tendenze delle perdite nei nostri portafogli in vigore“. Il colosso svizzero dell’assicurazione e della riassicurazione conferma pertanto gli obiettivi per l’intero esercizio, tra cui un utile netto di oltre 3,6 mld.
In particolare, grazie alla sottoscrizione disciplinata e ai bassi sinistri catastrofali, il comparto della riassicurazione P&C ha contribuito con 989 mln all’utile semestrale e con 9,8 mld ai ricavi. L’impatto da 600 mln delle catastrofi naturali è stato compensato da un forte aumento delle riserve nei rami property, specialty e su specifiche linee casualty per un importo totale di oltre 1,1 mld. Il risultato dei servizi assicurativi del segmento tocca 1,4 mld, con un combined ratio dell’84,5%.
In occasione dei rinnovi di luglio, Swiss Re P&C ha firmato contratti per un volume di premi trattati pari a 4,5 mld (+7% sugli affari in scadenza), ottenendo un aumento dei prezzi dell’8%.
Il settore L&H ha contribuito invece con 883 mln agli utili e con 8,7 mld ai ricavi: qui il positivo andamento della mortalità negli Usa e il maggior reddito da investimenti sono stati parzialmente controbilanciati da sviluppi sfavorevoli nella regione Emea.
Bene anche il ramo commerciale Swiss Re Corporate Solutions, dove l’utile netto raggiunge 435 mln e i ricavi 3,8 mld. A maggio, infine, la compagnia ha annunciato l’intenzione di abbandonare il business legato a iptiQ – piattaforma digitale e provider di assicurazioni white label – che da inizio anno ha perso 182 mln.
