Introdurre una normativa nell’ambito della Long Term Care, che la renda di tipo mutualistico collegata ai Fondi pensione o di sanità integrativa.
E’ una delle 3 priorità di azione per il welfare nazionale individuate dal Rapporto 2024 del Think Tank “Welfare Italia”, supportato dal Gruppo Unipol Gruppo. Per attuarla è necessario: introdurre una polizza base obbligatoria LTC (direzione verso cui si sta muovendo la stessa IVASS); aumentare lo sgravio fiscale per chi stipula tali polizze dall’attuale 19% dei premi sostenuti (nei limiti di 1.291 euro annui); incentivare le imprese che diffondono lo strumento.
Le altre 2 priorità su cui il Paese dovrebbe agire per sostenere l’evoluzione del sistema welfare sono: il lancio di un piano di sviluppo delle competenze delle professioni legate al welfare, dunque l’identificazione di percorsi formativi aggiornati anche con il progresso tecnologico in atto (l’Italia è chiamata a reclutare tra 250mila e 440mila tra infermieri, medici e docenti per allinearsi ai benchmark); e la creazione di un punto di accesso unico digitale per i servizi di welfare, integrato nell’attuale ecosistema di servizi e piattaforme.
Il trait d’union del pacchetto di proposte avanzato oggi al Forum ruota attorno al concetto di prevenzione (a cui è dedicato attualmente appena l’8% della spesa sanitaria pubblica) che – come emerso anche nel recente Health Insurance Summit 2024 di Milano – è fondamentale per promuovere la sostenibilità economica del nostro sistema sanitario e previdenziale: entro il 2030, infatti, sarà necessario reperire ben 176 miliardi di euro in più per garantirla. Da qui la necessità di anticipare le sfide future legate all’invecchiamento della popolazione, e agire positivamente sull’offerta con il contributo del privato: basti pensare che ogni euro investito in prevenzione ne genera 14 di ritorno sull’intera filiera socio-assistenziale del Paese.
Il Think Tank, inoltre, ha quantificato per la prima volta questa filiera estesa: ebbene è composta da oltre 425 mila enti e 4,3 milioni di lavoratori, per un valore della produzione che supera i 200 miliardi. Purtroppo nel 2024 è aumentata ancora la divisione tra Nord, Centro e Sud della penisola nella capacità di risposta dei welfare regionali: si passa dagli oltre 79 punti totalizzati dalla provincia autonoma di Trento e dall’Emilia-Romagna ai 56,1 della Calabria.
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