7 Ottobre 2024

Danni Catastrofali, il 2024 chiude col Botto: i Clienti chiedono Sgravi e Prevenzione, ReInsuranceDay mai così Urgente

di Giuseppe Gaetano, editor in chief

Fin qui il 2024 sembrava aver ridotto le perdite catastrofali globali, assicurate e non, rispetto al record del 2023.

Purtroppo l’uragano ‘Helen’ che ha mietuto morte e distruzione negli Usa – flagellati solo una settimana prima da ‘Francine’ – così come le inondazioni in Nepal di fine settembre, rischiano di impennare il bilancio proprio sul finire d’anno. E, mentre scriviamo, in Florida sta arrivando ‘Milton’. Gli eventi sono tuttora in corso: oltre alla strage di vite umane, solo nel sud est degli States si stima che si possano toccare i 100 miliardi di danni. I territori colpiti sono ridotti a zone di guerra, ma è presto per calcolare a quanto ammonterà il conto finale di queste ultime sciagure, anche per i riassicuratori. Quanto accade a livello globale è molto importante per i prezzi dei premi applicati in Italia perché, per essere compensati, i rischi vengono spalmati sull’intero pianeta negli adeguamenti tariffari.
Restando nel continente – colpito da gravi inondazioni il mese scorso, tornate a coinvolgere pesantemente anche la nostra Emilia Romagna – il presidente di Generali Andrea Sironi ha ricordato poco tempo fa che “a livello europeo circa il 26% dei rischi climatici è coperto dalle assicurazioni”: un protection gap che rappresenta “una sfida significativa per l’economia e la società” in cui “il settore assicurativo deve giocare un ruolo” perché “se ci sono perdite significative per colpa di eventi climatici soffriranno banche, governi, cittadini. Per cui è necessario progredire nel percorso Esg” ma anche sull’obbligo di copertura catastrofale, intanto per le imprese, non citato ma aleggiante tra le parole.

Un aspetto forse poco sottolineato a proposito del decreto interministeriale, atteso a giorni da Mef e Mimit, è che l’obbligo a contrarre non riguarda i riassicuratori ma solo le compagnie. La garanzia Sace non è illimitata e la capacità di riassicurare il rischio dovrebbe costituire un ulteriore criterio, oltre a patrimonio e solvibilità, per stabilire i limiti entro cui la singola compagnia è in grado di accettarlo.
I Big, comunque, sono già ai nastri: “UnipolSai Protezione Impresa” è, ad esempio, una delle ultime soluzioni lanciate sul mercato, ritagliate sui principi generali della legge. Che associazioni di imprese e consumatori la vivessero invece come l’ennesima imposta, anziché un investimento sul bene più prezioso dopo la salute, era ampiamente previsto e prevedibile. Dopo le distanze prese da Confindustria, nei giorni successivi alla presentazione del testo alla categoria sono seguiti no più decisi: “E’ un ulteriore costo per gli imprenditori e non risolve il problema a monte, vale a dire la carenza di interventi sistemici e coordinati per gestire le risorse naturali e riqualificare le aree a rischio” ha detto Marco Granelli, presidente di Confartigianato, organizzazione che rappresenta proprio alcune di quelle realtà più fragili ed esposte alle calamità naturali, e che quindi avrebbero più bisogno di essere tutelate.

Eppure secondo un recente sondaggio commissionato a EMG Different da Facile.it (che distribuisce online le polizze Sace) – sebbene la maggior parte delle piccole imprese ignori a tutt’oggi la normativa in questione – il 70% delle rispondenti sarebbe d’accordo con l’obbligo, sia a Nord che a Sud della penisola, e la metà dichiara di volersi adeguare sottoscrivendo una polizza contro le calamità naturali. Il 6,2% del campione intervistato sostiene di averla già, a cui si aggiunge un 4% che afferma di essere coperto solo parzialmente. Il 57% ammette di “non averci mai pensato prima”, mentre il 34% – pari a circa 1,4 milioni di aziende – lamenta prezzi troppo alti: ol 32% ritiene che la sua attività non sia a rischio. Ad ogni modo, l’indagine conferma come attualmente il 92% delle micro imprese sia completamente scoperto e poco sensibile al tema, percentuale che scende al 45% tra le piccole.
Riguardo alle abitazioni private, prossima meta della “coercizione”, è (anche) la Consulta dell’intermediazione immobiliare Fiaip-Fimaa-Anama a dissentire: “Obbligare i proprietari di case ad assicurarsi significherebbe aumentare le tasse sulla proprietà: servono invece solide infrastrutture, una più incisiva cultura della prevenzione e incentivi proporzionati al grado di criticità dell’area che stimolino” ma non impongano.

Ma le invocate e sacrosante opere di prevenzione sismica e idrogeologica costano care, carissime. E, per lo Stato, l’intento dell’obbligo assicurativo – rimandato ormai al 2025 – è appunto quello di alleggerire le casse da qualche peso. Basteranno, e soprattutto saranno impiegate al meglio, le risorse stanziate dal Pnrr per monitorare, manutenere e mettere in sicurezza praticamente un Paese intero, visto che quasi tutto lo Stivale è a rischio terremoto o alluvione o entrambi? Anche perché nei casi (e non mancano) in cui fossero previste, finanziate e non attuate dalle istituzioni, potrebbero autorizzare le compagnie a questionare sul risarcimento, in quanto corresponsabili dei danni subiti dai clienti.
Quella degli sgravi fiscali è senza dubbio la seconda strada che l’esecutivo Meloni deve battere, ma resta la base volontaria della sottoscrizione e, comunque, un costo in più sul budget che – in un momento storico in cui liquidità delle aziende e potere d’acquisto delle famiglie non sono certo al top – non facilita la mutualizzazione geografica del rischio, unica arma davvero efficace per calmierare i costi.

Delle prospettive globali e nazionali di questi temi si parlerà mercoledì 9 ottobre al ReInsurance Day di Milano, nel secondo dei due dibattiti che l’evento ospiterà, per la prima volta, insieme alle consuete trattative private per il rinnovo dei trattati di riassicurazione. Moderati da Enrico Pollino di EMFgroup, sul palco si confronteranno: Paolo Ghirri, deputy ceo Munich Re; Umberto Guidoni, co-direttore generale ANIA; Pietro Toffanello, ceo AON Re; Alessandra Sbardella, head of Reinsurance and Portfolio Management SACE; Donato Boggia, head of reinsurance UnipolSai Assicurazioni.
Sulla piattaforma online la possibilità di registrarsi per seguire dal vivo la mattinata di lavori aperta al pubblico; i talk saranno poi diffusi sul sito di PLTV.it, media partner. Di seguito, la presentazione dell’evento:

ReInsurance Day 2024, il Futuro del Pianeta è nelle nostre Mani

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