di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Per mitigare i miliardi di danni provocati negli anni in Italia dalle catastrofi naturali occorrono due cose: a livello preventivo, interventi strutturali che salvaguardino una penisola idrogeologicamente fragile e trascurata; a livello protection, rendere obbligatorie le polizze assicurative contro gli eventi estremi o almeno detassarle fortemente.
Una richiesta, quest’ultima, rimasta inascoltata dall’ultimo Cop27. Ora che l’Emilia Romagna si lecca le ferite (foto), come già accaduto a fine 2022 a Ischia e nelle Marche e a gennaio con la scia sismica che ha scosso il cesenate, si rispolverano le tristi cifre del nostro gap assicurativo che – secondo l’Ania – vede poco più della metà delle case tutelate contro l’incendio e addirittura poco meno del 5% coperte da un’estensione contro le calamità: 1,4 milioni di polizze fino all’anno scorso – fra rischio terremoto (579mila), alluvione (275 mila) o entrambe (496mila) – a fronte dell’oltre 70% di abitazioni del Paese esposto a pericoli rilevanti, sempre più derivanti dal clima. Diversi clienti ignorano che la specifica garanzia per le catastrofi naturali non è infatti compresa nella polizza base a tutela della casa, spesso agganciata all’accensione di un mutuo ipotecario, ma è un extra da acquistare addizionalmente.
I premi, che calerebbero se fosse resa obbligatoria, oggi dipendono da una molteplicità di variabili – dalla tipologia di immobile all’area di residenza (in questo senso le periodiche mappature Ispra enucleano dei seri modelli di rischio basati su serie storiche) – ma generalmente un’estensione specifica per i fenomeni alluvionali può prevedere un +10% sul costo del prodotto base, nell’ordine quindi di qualche decina di euro in più all’anno. Le assicurazioni hanno presente il problema più del governo, che ha disperato bisogno di loro. Le compagnie possono non solo rimborsare i danni ma – lato imprese – anche contribuire a prevederli, grazie agli ingenti investimenti digitali e tecnologici nei database – e a prevenirli aiutando le aziende a risarcire quelli causati all’ambiente con prodotti e soluzioni ad hoc, per cui – nell’ottica di una ineludibile maggiore partnership pubblico/privato – è in iter di approvazione parlamentare una detrazione fiscale del 20%. Tra l’altro nelle campagne romagnole, dove s’è abbattuta l’ultima alluvione, c’è un comparto agricolo strategico a livello nazionale. In Italia Revo è molto attiva sul fronte delle parametriche e modulari dedicate all’agribusiness, a cui l’Italy Protection Forum 2023 di EMFgroup sta dedicando un ampio after event.
Rischio Climatico e Informatico, Problemi e Soluzioni in Comune