Le frodi assicurative in Italia colpiscono principalmente il ramo della RC auto, che raggiunge il 70% di tutte le truffe assicurative; gli altri settori interessati includono danni elementari, speciali e alla salute: un problema noto nel comparto, ma poco dibattuto su larga scala.
In questo contesto, l’intelligenza artificiale può offrire notevoli vantaggi nella gestione dei sinistri e quindi nella lotta al fenomeno: le compagnie potranno normalizzare le informazioni di cartelle cliniche e altri documenti, facilitando confronto e ricerca di anomalie; oppure analizzare in tempi rapidissimi migliaia di elementi per verificare, ad esempio, se un testimone oculare ha precedenti specifici; o ancora valutare, tramite analisi biometrica, i danni recati da un evento catastrofale a un palazzo, confrontandoli con immagini satellitari per periziare la reale entità reale del disastro.
E’ quanto emerso dal webinar organizzato dall’Italian Insurtech Association, “Evoluzione dei controlli antifrode nell’era dell’IA: strategie e implementazione“, a cura di expert.ai e Deloitte. Nei prossimi due anni almeno il 59% delle aziende prevede di incrementare il budget per lo sviluppo di nuove tecnologie IA ed entro il 2026 l’83% si doterà di strumenti che sfruttano l’IA generativa; mentre l’analisi della visione artificiale, della robotica e della biometria – che oggi sono già al 20% – saliranno rispettivamente a 42, 41 e 39%.
“Le frodi assicurative rappresentano un grave danno nel settore e possono spaziare da quelle più comuni, fino a veri e propri danni fisici che le persone si recano per ottenere un risarcimento – sostiene Simone Farci, senior manager Financial Crime di Deloitte. – Smascherare queste frodi, sempre più articolate e numerose, è diventato estremamente oneroso per le compagnie ed qui che le nuove tecnologie possono dare un contributo importante: con l’IA sarà possibile comparare dati e immagini di diversa natura in pochi secondi, agevolando il lavoro del perito; o confrontare, ad esempio, una lesione ossea per capire se è effettivamente una frattura recente o meno”.
Procedure estendibili, naturalmente, a mezzi incidentati e immobili per scovare eventuali anomalie: “L’Intelligenza Artificiale rappresenta un grande passo avanti per il settore assicurativo, che può così tutelarsi e limitare i danni economici arrivando ad incrementare l’individuazione delle frodi di almeno il 20%“.
“Biometria fisica, analisi della visione artificiale, robotica e biometria comportamentale sono solo alcuni delle nuove tecnologie ad oggi ipotizzate che saranno sempre più centrali per contrastare le frodi – aggiunge Andrea Ricotti, VP Sales Director EMEA Global Channel Development, expert.ai -. Già oggi, comunque, le tecniche di AI applicate alla comprensione del linguaggio naturale consentono di migliorare i modelli di prevenzione: a beneficiarne saranno anche i liquidatori e gli altri professionisti che, estraendo i dati da fonti informative non strutturate e semi-strutturate, automatizzeranno i processi decisionali riducendo i tempi necessari per i controlli”.
Insomma, l’IA consentirà ai player di prevenire i sinistri non dovuti, migliorando qualità del portafoglio e reputation. Va ricordato però che le stesse frodi si evolvono continuamente, per adattarsi ai nuovi sistemi: “L’intelligenza artificiale è uno strumento potente che se usato in maniera corretta può creare un grosso valore per tutto l’ecosistema – conclude Simone Ranucci Brandimarte, presidente di IIA –. Automatizzerà il processo di richiesta risarcimento, velocizzando i pagamenti e rendendo il settore più sicuro e customer-centric. Affinché questo avvenga è importante continuare a creare informazione, noi di IIA ci impegniamo per diffondere e condividere consapevolezza intorno a questi temi affinché tutti gli intermediari possano aggiornare le competenze e prendere dimestichezza con le nuove tecnologie”.
IIA e Share Insieme per un Ecosistema Digitale Assicurativo al passo con la Tecnologia