Il generale clima di incertezza legato alla coda della pandemia, alla guerra, alla recessione economica, dovrebbe spingere verso una maggiore richiesta di tutela assicurativa.
Le tensioni geopolitiche, gli sviluppi macroeconomici e i cambiamenti climatici stanno determinando un aumento della domanda per la copertura dei rischi, con conseguenti aumenti dei prezzi, secondo quanto riferisce Swiss Re. “Oltre all’impatto della pandemia di Covid-19 e all’aumento delle perdite dovute alle catastrofi naturali, il settore ri/assicurativo si trova a fronteggiare problematiche come l’inflazione, il rischio di recessione e le tensioni geopolitiche”, osserva Moses Ojeisekhoba, chief executive officer di Swiss Re Reinsurance.
Una maggiore consapevolezza ed esposizione al rischio si tradurrà in una crescente domanda di protezione assicurativa in tutte le aziende e le regioni, traducendosi in una prospettiva positiva in termini di premi.
Secondo i calcoli dello Swiss Re Institute, l’aumento del volume dei premi delle assicurazioni commerciali per il periodo 2022-2026, a seguito del reshoring della supply chain, dovrebbe ammontare a 33 miliardi di dollari. Inoltre, se i Paesi raggiungeranno gli obiettivi in termini di aumento della capacità di produzione di energie rinnovabili, si prevede che gli investimenti nella green economy dovrebbero generare premi aggiuntivi per 237 miliardi di dollari entro il 2035.
Per quanto riguarda le catastrofi naturali, Swiss Re prevede una crescita del mercato fino a 48 miliardi di dollari nei prossimi quatto anni, rispetto agli attuali 35 miliardi, ma anche un aumento dei costi, motivo per cui ritengono necessario sviluppare i rischi legati alle condizioni atmosferiche.
In un contesto di aumento dei rischi, Swiss Re è “ben posizionata per superare questo periodo turbolento”, afferma Ojeisekhoba, evocando l’esperienza del gruppo nel campo dei rischi, la sua solidità finanziaria e la base di clienti.