4 Ottobre 2023

ANIA, IVASS e Governo: Clima e Welfare, Doppia Sfida da Affrontate in Partenariato (con l’Aiuto dell’IA)

di Giuseppe Gaetano, editor in chief

Cambiamento climatico e invecchiamento della popolazione, i due argomenti al centro della relazione tenuta ieri dalla presidente ANIA Maria Bianca Farina all’Insurance Summit dell’associazione. E per le sfide che pongono al sistema economico italiano, e al settore assicurativo che vi è costitutivamente coinvolto, saranno decisive 2 cose: la partnership finanziaria pubblico/privato; e l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale che, secondo Bloomberg, potrebbe raggiungere un giro d’affari globale del valore di 1.300 miliardi di dollari entro il 2032.

Il partenariato è elemento indispensabile, sia lato clima che welfare, per rendere più inclusivo “il sistema di protezione dei cittadini, delle imprese e dei territori“, che “dovrebbe sempre far leva anche sulla mutualizzazione assicurativa dei rischi” ha ricordato Farina. In questo, “le tecnologie emergenti rappresenteranno certamente un fattore di accelerazione alla soluzione. L’AI è una rivoluzione dirompente,  la più importante del nostro tempo per la sua portata innovativa e la ricaduta straordinaria a livello sociale, economico e istituzionale” e “porta con sé enormi potenzialità, ad oggi solo parzialmente immaginabili. L’intero Sistema Paese, incluso il bilancio dello Stato, potrà beneficiare del suo utilizzo nel settore assicurativo” ad esempio in ambito Health, “innovando le modalità di assistenza continuativa delle tante persone che ne hanno sempre maggiore necessità“.
Qualche dato citato nella relazione: nel 2020 il numero di bambini nati nell’Ue si è attestato a 1,5 per donna, sotto il 2,1 necessario per mantenere l’equilibrio demografico; ed entro il 2050, il 30% della popolazione europea sarà over 65. Proprio di questo tema si è parlato, insieme al futuro della protection e della sanità integrativa, all’Health Insurance Summit di EMFgroup che si è svolto lo stesso giorno, in contemporanea, a Milano. Ma “stessa considerazione può essere fatta in ambito catastrofale, dove le tante applicazioni e sperimentazioni in atto potrebbero prevedere con sempre maggiore anticipo eventi meteorologici estremi. Sull’Intelligenza Artificiale – ha concluso Farina – ANIA sarà sempre più impegnata perché il suo utilizzo nelle assicurazioni porti benefici per tutti in termini di personalizzazione dei servizi, maggiore accessibilità, più sicurezza e rapidità di acquisto, prezzi più contenuti e finalmente minore sottoassicurazione“.

Cambiamento climatico e invecchiamento sono stati ripetutamente richiamati anche dal presidente IVASS Luigi Federico Signorini. Sui rischi demografici e sanitari, “mentre per la previdenza complementare è ben definito e stabilizzato – ha detto – il quadro normativo entro cui le compagnie possono operare e competere, per la sanità integrativa sembra utile una riflessione sul sistema di regole e controlli, anche per favorire lo sviluppo della spesa intermediata tuttora modesta“. Quanto ai rischi climatici “se si moltiplicano è naturale che si accresca il ruolo potenziale delle compagnie assicurative” dunque “se si sapranno offrire prodotti appropriati, lo spazio che si apre per il settore e l’adempimento della sua intrinseca funzione sociale sarà notevole“. In tema ambientale, “in Europa è assicurato solo 1/4 delle perdite per catastrofi climatiche: questo gap (che riguarda famiglie come pmi e micro imprese, ndr) potrebbe aumentare se l’accrescersi dei rischi non fosse accompagnato da un rafforzamento delle coperture, ostacolato a sua volta dall’aumento dei premi in seguito a eventi sempre più frequenti e intensi“.
L’Italia è penultima e “solo una percentuale ridotta dei premi dei rami danni, essa stessa modesta nel confronto internazionale, si riferisce alla protezione contro i rischi fisici. L’assicurazione privata – ha spiegato Signorini – ripartisce idealmente l’onere in anticipo, prima che il fatto avvenga; dopo la calamità, chi l’avrà subita avrà un ristoro a carico degli altri assicurati. Ha vantaggi speculari agli inconvenienti dell’intervento pubblico: è certa, pronta e direttamente commisurata al danno individualmente subito; poiché il premio dipende dal rischio, se ben congegnata può fornire un potente incentivo e contenere i danni quando si materializza“. Inoltre, “la maggiore prontezza e granularità rispetto al ristoro basato su provvedimenti pubblici generali ex post” riduce il rischio di blocco o rallentamento dell’articolato indotto di attività legate all’evento avverso. Uno studio EIOPA dimostra – se ce ne fosse bisogno – la relazione tra ritardo nella ricostruzione e aggravamento del costo sociale ripercuotendosi su stabilità del sistema assicurativo, finanza pubblica e offerta di credito. Anche per Signorini senza “politiche pubbliche, incluse eventuali forme di obbligatorietà“, le polizze continueranno a restare nei cassetti a prezzi più cari.

A proposito di clima, non ha parlato di obbligatorietà ma comunque di “inequivocabile la necessità di aumentare in modo significativo la diffusione delle coperture assicurative” il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto al meeting. L’urgenza è dettata , visto che – ha affermato – dei circa 8.000 miliardi di euro di valore del patrimonio immobiliare nazionale, ne sono assicurati appena 675: il 9% contro il 60% raggiunto in media da Francia e in Germania. Non è solo questione di clima, ma anche di “morfologia e interventi umani sul territorio“: il ministro punta sulle “polizze multihazard che ricomprendano i rischi naturali insieme al rischio incendi, a cui dovrebbe accompagnarsi uno schema di controgaranzia in una logica riassicurativa, anche grazie al coinvolgimento di SACE“. Riguardo alle garanzie pubbliche Giorgetti ha annunciato un “rinnovamento” nel loro uso, non più con “l’immissione a pioggia di liquidità ma come strumenti selettivi” per finanziare “operazioni sostenibili” che senza copertura non sarebbero fattibili, “ridurre gli assorbimenti di capitale e facilitare il crowding in di investitori privati nell’assunzione di posizioni subordinate in operazioni a elevata addizionalità“.

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