di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Nel 2024 i valori assicurati delle colture vegetali hanno superato i 9,6 miliardi di euro, confermando l’interesse del mercato agricolo verso strumenti di risk management.
La dimensione media delle aziende clienti è cresciuta del 19,8% rispetto all’inizio del decennio, segno di una gestione del rischio più strutturata e di maggiore consapevolezza davanti agli incessanti cambiamenti climatici, per fronteggiare i quali le casse statali non bastano più da tempo. Il comparto vitivinicolo resta il più coperto ma il 77% delle polizze agevolate è concentrato nelle regioni settentrionali – Veneto in testa – sia per volumi che per sottoscrizione di prodotti assicurativi. Tra le avversità più coperte si confermano gli eventi atmosferici ricorrenti – tecnicamente catalogati tra quelli di frequenza – come grandine, eccesso di pioggia e vento forte.
È quanto emerso dall’evento Ismea “Nuovi strumenti e prospettive per la prevenzione, difesa e gestione dei rischi nella filiera uva da vino” svoltosi presso lo stand del Masaf a Vinitaly 2025, a cui ha partecipato anche PLTV.it con un live streaming dallo spazio di Generali Italia.
Il dibattito odierno si è focalizzato sulle novità legate alla polizza Smart, introdotta nell’ambito del PGRA 2025: una soluzione innovativa, semplificata e a basso costo – basata su perizie areali campionarie e valori indice – in grado di remunerare il capitale di anticipazione e di abbattere i costi assicurativi del 50% in più rispetto alle formule tradizionali, garantendo risarcimenti fino al 90% del danno accertato per gli agricoltori del Centro-Sud e all’80% per i colleghi del Nord; è previsto inoltre un aumento del 20% del limite di indennizzo, a carico del Fondo mutualistico nazionale AgriCat.
Nell’incontro si è discusso anche della necessità di affiancare, agli strumenti di protezione assicurativa, degli interventi integrati di prevenzione attiva (reti antigrandine, pale antibrina…) e di adattamento tecnico-agronomico, inclusa l’introduzione di varietà più resistenti agli stress meteo. Si è parlato soprattutto della crescente importanza dell’approccio multidisciplinare, alla base della prevenzione climatica: tematiche affrontate proprio ieri, anche all’Italy Protection Forum 2025, in un panel che ha avuto tra i relatori anche il dirigente Ismea Camillo Zaccarini (di cui vi proporremo a breve l’intervista esclusiva).
Infine, e stato presentato in anteprima il progetto CEVI – Catastrophic Events Vulnerability Index, sviluppato da Ismea per misurare a livello comunale la vulnerabilità dei territori a gelo, alluvione e siccità.
“La gestione del rischio nella viticoltura italiana si evolve verso un approccio sinergico tra pubblico e privato – ha dichiarato Sergio Marchi, dg Ismea -, in cui innovazione assicurativa e pianificazione territoriale sono le chiavi per costruire un sistema di prevenzione sempre più inclusivo, efficace e accessibile“. “Occorre avviare un approfondito confronto con tutti i portatori di interesse – ha aggiunto Giuseppe Blasi, capo dipartimento Pac e sviluppo rurale del Masaf -, per delineare il nuovo pacchetto di strumenti che si intende attivare, partendo ovviamente dalle esperienze di successo di questi anni, con l’obiettivo di rendere il sistema produttivo italiano sempre più competitivo e resiliente“.
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