di Giuseppe Gaetano, editor in chief
In mancanza di una partecipazione da parte del privato, è possibile che tra qualche anno lo Stato debba andare al collasso a causa delle calamità naturali.
La necessità di una cultura delle assicurazioni per colmare il gap che distingue in negativo l’Italia tra i grandi Paesi e tamponare le perdite da danni catastrofali – ribadita oggi dal ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci, al Congresso nazionale degli Ordini degli Ingegneri – è un tema che conosciamo bene su PLTV, avendolo ripetutamente affrontato quest’anno – dall’alluvione in Emilia Romagna al maltempo estremo al Nord – nell’after event dell’Italty Protection Forum come nelle sessioni del Protection Lab, e che sarà centrale anche all’imminente ReInsurance Day 2023 di EMFgroup.
“In altre parti d’Europa le assicurazioni obbligatorie per i rischi naturali ci sono – dice Musumeci –, anche se questa è un’iniziativa impopolare“. Probabilmente dai contribuenti verrebbe vissuta come una nuova tassa, sebbene – tra le tante imposte senza servizi in cambio – qui ci sia di mezzo il bene il più prezioso: la propria fabbrica, i propri uffici, la propria casa (con tutto ciò che contiene). Un mercato forse ancora poco noto, che andrebbe avvicinato ai cittadini, reso vischioso a volte dalla complessa modularità dei nuovi prodotti, altre volte dalle numerose e differenti estensioni che bisogna attivare separatamente, una per ogni differente calamità.
“Già da domani – afferma il ministro – mi farò carico di un incontro a Roma per predisporre insieme il disegno di legge sul rischio sismico” per cui non abbiamo un piano di mitigazione: “Ci sono 7, 8, 10 norme che prevedono finanziamenti avulsi da una programmazione seria, che chiami alle proprie responsabilità tutte le articolazioni“. Non manca il denaro, sostiene, ma “la visione, la volontà di considerare la sicurezza del territorio una priorità” annunciando da parte sua “tutta la volontà di cambiare metodo e passo, sapendo che troverò difficoltà anche all’interno del parlamento“.
Al meeting anche il collega alle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso: “Sulle polizze assicurative per eventi catastrofali c’è un certo scoraggiamento – dichiara -, un’incertezza che serpeggia sul fatto che effettivamente le assicurazioni paghino nel caso si verifichino questi eventi. Nel disegno di legge sulle calamità abbiamo messo una norma che prevede che le assicurazioni debbano corrispondere in tempo breve, poche settimane, almeno il 30% di quanto dovrebbe essere dovuto agli assicurati. Questa certezza – conclude – che serve all’impresa a riprendere subito, quando possibile, l’attività produttiva, è il primo passo per diffondere quella cultura delle assicurazioni“. Il ministro forse ignora che per calcolare il 100% delle perdite subite da un cliente in una catastrofe, e ricavarne la percentuale pretesa, ai periti occorrano necessariamente dei congrui tempi tecnici.
