Al via le candidature per la partecipare al Mese dell’educazione finanziaria 2024: c’è tempo da oggi fino al 18 ottobre per compilare l’apposito form online disponibile sul sito www.quellocheconta.gov.it e inoltrare la propria iniziativa per promuovere sviluppo e apprendimento delle conoscenze e competenze finanziarie, assicurative e previdenziali.
“Oggi per il tuo domani” lo slogan che accompagnerà la manifestazione anche in futuro: giunto alla 7° edizione, l’evento organizzato dal Comitato EDUFIN – diretto dal prof. Donato Masciandaro e composto tra gli altri da Banca d’Italia, Covip e Ivass – prevede, nella sua nuova collocazione nel mese di novembre, un ampio programma di seminari, lezioni, webinar, giochi, laboratori didattici e spettacoli gratuiti per ogni età – in presenza e online in tutta l’Italia – sul tema, in particolare, della gestione e programmazione delle risorse finanziarie personali e familiari per far fronte a eventuali imprevisti futuri.
Possono presentare le proprie proposte – gratuite e senza scopi commerciali – associazioni, istituzioni, imprese, università, centri di ricerca, scuole, fondazioni, pubbliche amministrazioni e qualsiasi organizzazione voglia impegnarsi in progetti formativi.
Più volte, anche quest’anno, abbiamo scritto su PLTV.it dell’importanza di un cliente preparato per gli operatori creditizi e assicurativi e delle iniziative degli stessi player per colmare le lacune degli italiani in materia di risparmio, investimenti e protection.
Solo lo scorso luglio, ad esempio, è uscito un Quaderno Covip che – basandosi proprio su dati EDUFIN – indaga empiricamente l’effetto delle conoscenze previdenziali sulla probabilità di partecipare alla previdenza complementare (che nel 1° semestre è cresciuta del 2,3% rispetto a fine del 2023 sfiorando i 10 milioni di iscritti). Ebbene, da un’analisi descrittiva viene documentato un bassissimo livello di alfabetizzazione pensionistica e una mancanza di conoscenza dei concetti finanziari di base; specie tra i gruppi di persone più vulnerabili (donne, giovani, lavoratori a basso reddito…), aumentando così le disparità economiche e sociali già presenti. Non è mai troppo tardi per saperne di più.
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