Da ottobre, nel Regno Unito, Amazon Insurance Store fornisce ai clienti 3 preventivi di diverse compagnie e vende prodotti assicurativi online per la casa.
Negli Usa Tesla vende Rc auto col suo brand e Apple è pronta a lanciare polizze salute dal 2024, sfruttando la quantità di dati dei suoi Watch. Anche Google sta ritentando il passo nei cosiddetto business dell’embedded insurance, che sgancia l’assicurazione dagli attori tradizionali trattandolo come optional nella fornitura di un altro servizio principale. Sono solo alcuni esempi. Sarà che molte banche e compagnie, anche a livello di marketing e comunicazione, non hanno ancora raggiunto il livello di digitalizzazione delle Big Tech. Fatto sta che l’Italian Insurtech Association valuta che questo particolare tipo di mercato raggiungerà globalmente circa 10.000 miliardi di dollari entro il 2030 quando, secondo una ricerca di Bain, l’80% delle polizze sarà venduta ormai da supporto digitale.
E’ solo un terzo del valore previsto dalle stime dell’Open&Embedded Insurance Observatory, pubblicate qualche giorno fa su PLTV, ma il dato è comunque rilevante. Probabilmente gran parte di questo giro d’affari si giocherà all’estero in piazze come Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania. Certo, l’investimento in innovazione e ricerca resta un must per ogni operatore che nei prossimi anni non voglia assistere all’erosione delle proprie quote di mercato dalla dinamica Rete online dei player tecnologici del comparto insurtech. Il settore assicurativo italiano, in sintesi, deve trovare una sua chiave per riuscire a penetrare il web come sono riuscite a fare, ad esempio, le industrie alimentare e turistica. Ed è proprio sul canale embedded, delle vendite realizzate attraverso portali di home banking, che deve puntare.
https://www.pltvbroker.it/2022/12/05/assicurazioni-integrate-nel-2030-un-digital-business-da-30-miliardi-anche-via-app/
