Il livello di Edufin Index nel 2024 si attesta a 56/100 come nell’edizione 2023 dell’Osservatorio di Alleanza Assicurazioni.
Anzi l’analisi – svolta con Fondazione Mario Gasbarri e SDA Bocconi su un campione di 4mila intervistati – rileva che nell’ultimo anno gli analfabeti finanziari e assicurativi sono saliti dal 10 al 12% della popolazione italiana, mentre la percentuale di chi raggiunge la sufficienza è calata dal 41 al 40%. Il lieve peggioramento nel comportamento dei consumatori è addotto all’eccezionalità del contesto macroeconomico dell’anno scorso, con l’attenzione dei media volta all’aumento dei tassi di interesse che ha accesso l’interesse dei cittadini nei confronti delle corrette scelte economiche. Si confermano inoltre i gap tra uomini e donne (5 punti), Nord e Sud della penisola (4 punti) e adulti e giovani (ben 7 punti).
“L’educazione finanziaria e assicurativa incide in maniera determinante sul benessere e l’equità sociale del Paese. Solo cittadini adeguatamente preparati sono in condizione di compiere scelte consapevoli e informate, non influenzate dall’emotività – ha dichiarato Davide Passero, CEO di Alleanza Assicurazioni e Country Chief Marketing&Product Officer di Generali, sottolineando “la necessità di un’azione corale da parte di operatori privati, istituzioni e associazioni per migliorare l’attuale livello di conoscenza della popolazione così da superare le realtà di fragilità individuate dal nostro rapporto, giovani e donne in primis. Le nostre consulenti – ha aggiunto – sono il 50% della nostra organizzazione e rappresentano il role model per altre donne” promuovendo così l’empowerment finanziario femminile. Anche perché considerate da tutti almeno pari o meglio dei colleghi uomini, sia per preparazione tecnica che per approccio relazionale.
Oltre al minor interesse generale verso l’argomento, il gender gap è influenzato dalla bassa autonomia decisionale delle donne nelle dinamiche familiari, anche se più “colte” del partner o principali percettrici di reddito nella coppia: le single, infatti, raggiungono gli stessi livelli medi Edufin degli uomini. La compagnia è tra le più sensibili al tema delle competenze e organizza da sempre migliaia di eventi che solo negli ultimi anni hanno coinvolto 380mila persone, metà donne.
Anche i giovani tra 18 e 24 anni restano sotto il 6 tuttavia, rispetto alle precedenti, la generazione Z ha il vantaggio di cominciare a gestire prima il denaro, e a ricevere consigli di risparmio e investimento più pertinenti dai genitori. Ma la famiglia, senza la scuola, non basta. Secondo un altro sondaggio di Alleanza e Doxa, su circa 600 genitori e 400 insegnanti, quasi l’80% è molto favorevole all’introduzione della materia finanziaria all’interno del programma di educazione civica, al via da quest’anno negli istituti di ogni ordine e grado.
“Le principali perplessità sono legate all’efficacia, perché al momento sono previste comunque poche ore di insegnamento” ha affermato Claudia Ghinfanti, Head of Marketing & Communication di Alleanza portando ad esempio gli Usa, dove “negli ultimi 4 anni 25 stati su 50 hanno reso obbligatoria l’educazione finanziaria prima dell’ottenimento del diploma e gli studenti che seguono questi corsi negli anni successivi hanno dimostrato di essere meno indebitati e avere migliore affidabilità creditizia“. Il mese dell’educazione finanziaria è appena cominciato, e la tematica interessa da vicino anche il mondo del credito. Perché un cliente poco istruito non fa comodo a nessuno.