Contrariamente a quanto registrato dall’Edufin Index, che ha spinto Alleanza e Aief a una partnership per rinsaldare le competenze finanziarie degli italiani, il 90% della popolazione sostiene di avere un buon grado di conoscenza delle polizze vita e previdenziali.
La percentuale cala all’86% per fondi comuni e titoli di Stato, all’84% per le azioni e al 63% sui bond societari. Emerge dall’Osservatorio Investitori condotto da Bva Doxa per il gruppo CNP Assurances su 2400 famiglie, qualcuna delle quali forse sopravvaluta le proprie reali skill. Come si informano? Il 73% consulta la propria banca/consulente, il 59% internet, il 56% legge quotidiani o periodici. Dunque il merito di questa maggiore consapevolezza e sicurezza dei consumatori è anzitutto dei principali “formatori”, appunto i consulenti, a cui piace che i propri clienti affrontino con razionalità i mercati.
E la loro missione di guida non è terminata, anzi: il 66% degli intervistati afferma di essere più preoccupato per i suoi patrimoni rispetto a un anno fa, ma solo il 17% crede sia meglio disinvestire. “I dati – dice Paolo Fumo, direttore commerciale e marketing CNP Vita e Assicurazione – confermano quanto sia fondamentale, sia per prodotti finanziari che assicurativi, che la consulenza porti un valore aggiunto all’investitore, che oggi ha una maggiore consapevolezza del futuro ma non può leggere le evoluzioni del mercato con gli stessi strumenti di un addetto ai lavori, chiedendo risposte ove possibile rassicuranti. Mai come in questo momento emerge quindi la grande responsabilità che i professionisti del settore finanziario-assicurativo hanno rispetto al tessuto economico-finanziario del Paese“. Un ruolo sociale dunque, svolto nell’interesse dello stesso Stato.
La Sfida di CNP: far parlare di Capitale Umano i Consulenti Bancari