29 Luglio 2024

Italiani in Vacanza col 20% delle Case assicurato contro i Furti

di Giuseppe Gaetano, editor in chief

Una trentina di milioni di case lasciate dagli italiani per le vacanze estive e, nonostante oltre il 60% tema furti, dall’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Bilendi emerge che la maggior parte – per proteggersi da eventuali furti – si affida a grate, videosorveglianza e porte blindate.

Prodotti che non garantiscono mai al 100% dalle effrazioni e costano molto più di una polizza assicurativa: secondo il comparatore online, per difendersi dai ladri basterebbe aggiungere circa 50 euro ai 180 di premio medio annuo di una normale polizza casa, che di base include tutela contro i danni al fabbricato e responsabilità civile.
Tutte le soluzioni sul mercato rimborsano non solo il valore dei beni sottratti ma anche i possibili danneggiamenti subìti dalle parti dell’immobile durante l’incursione mentre oggetti di particolare pregio custoditi tra le mura domestiche richiedono in genere un’estensione aggiuntiva. Le clausole per indennizzare il sinistro sono varie: ad esempio i clienti che ricorrono anche ai suddetti sistemi antintrusione per partire tranquilli per le ferie, possono ottenere uno sconto ma – ai fini della liquidazione – devono risultare attivi e funzionanti al momento del furto.

Eppure la garanzia accessoria è accesa solo dal 20% del campione interpellato. Una percentuale leggermente superiore, il 30%, preferisce coprire il viaggio e il soggiorno da incidenti e imprevisti. Il dato è coerente con la generale (e paradossale) sottoassicurazione del bene considerato più caro dopo la famiglia, che riguarda ad esempio anche le coperture dai danni catastrofali, ferme più o meno al 6% nonostante il territorio in larga parte a rischio sismico o idrogeologico.
La resistenza dei cittadini a tutelarsi con polizze per la casa e la famiglia emerge anche da un’altra survey appena svolta da Swg per la compagnia digitale Verti, che adduce il gap alla sottovalutazione del rischio derivante da un deficit formativo di tipo assicurativo; nessuna prende in considerazione però che – tra caro vita, potere d’acquisto ridotto e stipendi al palo – oggi possono fare la differenza anche 50 euro in più sulla miriade di spese fisse che assedia ogni budget familiare, in cui proprio quelle legate all’abitazione hanno già la parte del leone.

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