28 Febbraio 2023

Machine Learning, IoT, Big Data: una Finestra sull’Insurtech 2023

di Giuseppe Gaetano, chief editor

Sembrava impossibile, fino a prima del Covid, che con pochi click da pc o smartphone i prodotti assicurativi, come di accesso al credito, conquistassero la fiducia di tanti italiani.

Valutare online la solvibilità del richiedente, così come comparare preventivi, è sempre più semplice, rapido ed economico per compagnie e clienti. Machine Learning, IoT e software di analisi dati continueranno a ravvivare il business model dell’offerta assicurativa, dunque partnership con startup e aziende tecnologiche per incamerare skills digitali e arricchire la gamma di polizze. In base a un report di P&S Intelligence, gli Usa detengono attualmente circa il 50% del mercato mondiale delle assicurazioni informatiche grazie ad attori importanti come Lockton Inc, AIG e Chubb.

Anche da noi la customer experience via mobile o app dovrà riuscire a far rimpiangere sempre meno quella umana. La prima direzione di sviluppo sarà la sempre maggiore personalizzazione della valutazione del rischio. Nel settore Salute, ad esempio, significa meno costi – grazie a dispositivi indossabili e informazioni precise e in tempo reale sui pazienti – e migliori premi – grazie a programmi di prevenzione o, nella smart mobility, i sistemi di guida assistita. Partnership con player non assicurativi anche per la seconda direzione: la dimensione embedded – che secondo Yolo entro il 2030 solo in Italia varrà 60 miliardi di euro – per atterrare sulle loro piattaforme e canali online, con la formula prodotto-assicurazione in abbinamento.

Proprio l’ingresso di nuovi attori, soprattutto stranieri, renderà il settore dinamico ma anche competitivo. In ogni caso, parliamo di strumenti digitali che favoriranno l’ampliamento del target di clienti soprattutto del ramo Danni; e in mercati emergenti, come space economy e cyber polizze. Il rischio informatico è, infatti, direttamente proporzionale allo sviluppo tecnologico delle aziende. L’insurtech ha chiuso il 2022 con 450 milioni di investimenti, un centinaio in meno di quanti movimentati in Italia dal fintech in generale, inclusi i prestiti. Le due categorie, del resto, sono ormai quasi indistinguibili: anche le banche s’interessano del business assicurativo digitale e le insurtech possono ricoprire il ruolo di collaborator, più che competitor, degli intermediari finanziari.

Non a caso, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, compagnie assicurative e broker rappresentano il 63% della clientela delle circa 120 startup insurtech attive al momento a livello nazionale. Tanto che a volte vengono direttamente acquisite. Tuttavia, per l’insurtech, anche raggiungere il miliardo di investimenti nel 2023 – come pronostica l’IIA – è pochissimo rispetto ai budget a 9 zeri di Usa e parte dell’Ue. E’ anche vero che però che una buona fetta di clienti italiani resta, più che altrove, legata alla filiale fisica sul territorio e al consulente in carne ed ossa, quando si tratta di tanti soldi. E’ un aspetto da considerare in tutti i report.

https://www.pltvbroker.it/2023/02/27/cybersecurity-banche-e-assicurazioni-obiettivi-sensibili-il-punto-su-polizze-e-investimenti/

 

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