10 Settembre 2024

Pensioni: Italiani affranti, ma la metà ignora la Previdenza Complementare

Solo il 13% degli italiani pensa di ricevere dall’Inps un assegno che gli permetterà di mantenere un tenore di vita adeguato, una volta uscito dal mondo del lavoro: la stragrande maggioranza (80%) è pessimista sulla possibilità di contare su una pensione di base adeguata; anzi, di questi, il 34% teme che non avrà proprio una pensione nè risparmi a cui attingere per rimpinguarla.

La prima preoccupazione legata alla quiescenza è il rischio di non autosufficienza (44%), seguito dall’ansia di dover gravare sulla famiglia per sostenere le spese (26%) e di cadere in povertà (23%). Ma dall’ultima ricerca svolta da Sara Assicurazioni, emerge anche che un cittadino su due (51%) non è in grado di definire cos’è la previdenza complementare, il 27% non sa che il Tfr può essere versato nelle soluzioni previdenziali e il 32% non è a conoscenza dei vantaggi fiscali offerti da questi prodotti.
Addirittura l’84% dei lavoratori non si informa sulle novità riguardanti la riforma del sistema previdenziale, probabilmente pensando che – per quando riuscirà ad andare in pensione – le regole cambieranno cento volte.

Il 61% afferma di voler acquisire un maggior livello di cultura del risparmio e di pensare di rivolgersi a consulenti qualificati per le proprie decisioni di investimento. In base alla fotografia scattata dall’Osservatorio della compagnia assicurativa, che ribadisce infatti una volta di più la scarsa competenza finanziaria dei nostri connazionali.
Come al solito, a parole un buon 33% si dice interessato a valutare servizi per migliorare la prospettiva: si tratta soprattutto di giovani 25-34enni, dove la percentuale sale al 45%. Tra gli strumenti a cui guarderebbero ci sono piani individuali pensionistici assicurativi (28%), conti deposito (23%) e fondi pensioni aperti o negoziali (22%); il 17% investirebbe inoltre sul mercato finanziario, mentre il 14% in polizze vita.

Disporre di una rendita integrativa sarà sempre più importante in futuro, considerata la ridotta capacità del welfare pubblico – sostiene Emiliano De Salazar, direttore di Sara Vita, che nel 2023 ha performato molto bene -. Le soluzioni assicurative offrono la possibilità di rendere più sicura la condizione economica della propria vecchiaia in modo flessibile, personalizzato e con importanti vantaggi fiscali. È importante prendere queste decisioni di investimento fin da giovani, perché l’orizzonte temporale di più lungo periodo offre l’opportunità di accumulare un capitale maggiore“.
Alla luce dello scenario dipinto, c’è da scommettere che tanti contribuenti non conoscano nemmeno le polizze di sanità integrativa, che ugualmente allevierebbero di molto il timore di passare una brutta vecchiaia.

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