di Giuseppe Gaetano, editor in chief
Devono essere arrivati parecchi messaggi al servizio mail informativo lanciato qualche giorno fa da ANIA, per far luce sulle regole dell’obbligo di copertura cat nat per le imprese: l’associazione delle compagnie ha infatti appena inaugurato, sul proprio sito ufficiale, una pagina con le domande e risposte più frequenti sull’argomento (a questo link).
Un’iniziativa resasi necessaria anche per l’assenza di un’opportuna compagna di comunicazione, accuratamente scansata dal governo per non pubblicizzare eccessivamente quella che la platea di destinatari vive purtroppo solo come l’ennesima imposta. Le Faq dettagliano cosa prevede la legge, gli eventi naturali da assicurare, beni e danni coperti dalla polizza catastrofale. Rispetto a quanto già noto, intanto apprendiamo che le imprese dei settori pesca e acquacoltura non rientrano nell’esclusione del comparto agricolo, ma per loro il termine è posticipato al 31 dicembre 2025.
Viene poi spiegato come definire il perimetro della copertura obbligatoria per: fabbricati (valore di ricostruzione); impianti, attrezzi e macchinari (costi di ripristino); terreni (primo rischio assoluto).
Molto importante l’elenco dei numerosi eventi che non rientrano nella definizione delle 3 calamità contemplate dalla legge, ad esempio: dall’alluvione sono esclusi maremoti e allagamenti dovuti all’impossibilità del suolo di drenare l’acqua; dal sisma sono escluse eruzioni vulcaniche e bradisismo; le frane non includono valanghe e slavine nevose. Tutti questi fenomeni, e i relativi danni materiali e diretti, saranno però coperti se – come prevede il dm – si verificheranno nelle 72 ore successive al fenomeno principale e saranno strettamente collegati a questo?
L’utile scheda ANIA non si addentra ovviamente in alcune pieghe più tecniche della norma, evidenziate su PLTV.it, che forse avrebbero bisogno di una specifica, onde evitare querelle interpretative.
L’associazione ci tiene comunque a sottolineare in maiuscolo che nel prodotto base, ritagliato sul provvedimento, sono sempre escluse le merci e le spese di demolizione e sgombero; e che per integrare volontariamente la protezione con rischi non compresi, come la bomba d’acqua o la business interruption, è meglio trovare la soluzione più adatta insieme al proprio assicuratore.
Polizza Cat Nat: le “spiegazioni” Ivass non sciolgono i Nodi, le Imprese resistono all’Obbligo