L’88% degli italiani che ha almeno una polizza assicurativa è disposto a fornire ancora più dati personali alle compagnie, purché ottengano in cambio premi più economici (42%), servizi più personalizzati (34%) e migliore gestione dei sinistri (36%).
Il sondaggio “Capco’s 2023 Global Insurance Survey” ha riguardato mille cittadini tra 18 e 65 anni ma – al di là della condivisione di informazione tramite scatole nere, dispositivi wireless o smartwatch – emerge che in generale, più che uno sconto sul prezzo, il 70% della clientela vorrebbe soprattutto prodotti più taylor made, specie tra i detentori di prodotti di risparmio a lungo termine e polizze salute e vita. Nella scelta finale il rapporto qualità-prezzo influisce per il 58% degli intervistati: conterebbe perfino più della soddisfazione delle proprie esigenze (37%), che è legata proprio a quella personalizzazione dell’offerta tanto ricercata. Fiducia nel marchio e reputation si attestano attorno al 34% e appena il 10% guarda alle credenziali Esg come fattore decisionale, nonostante i tanti sforzi fatti dai player in questo ambito.
L’ultimo Edufin Index indica una persistente incompetenza finanziaria soprattutto in alcune fasce della popolazione, infatti il 65% del campione Capco si considera ben informato sulla gamma di assicurazioni attualmente disponibili; ciononostante solo il 25% opta per l’acquisto in autonomia e la maggioranza continua a rivolgersi al canale agenziale, il 60% per la sottoscrizione e il 50% per la richiesta di risarcimento sinistri. Nel complesso, la survey evidenzia come gli intermediari professionali giochino sempre un ruolo fondamentale nel collocamento e come resti strategico proseguire a investire nel digitale per automatizzare processi, gestire dati e offrire soluzioni e user experience fluide, efficaci e sicure.
Italian Insurtech Association: “Aumentano i Consumatori di Polizze Digitali”