A luglio il volume dei premi Vita contabilizzati, inclusi quelli periodici relativi a polizze sottoscritte in anni precedenti, è risultato ancora in calo rispetto a luglio 2022 (-13,6%), per un ammontare di 6,9 miliardi di euro.
La nuova raccolta del mercato assicurativo ha registrato tuttavia una prima significativa variazione positiva dopo anni di negative, nonostante nel primo semestre le uscite (riscatti, scadenze, rendite e sinistri) abbiano raggiunto complessivamente 58,4 miliardi, +45,2% annuo. L’ultimo ANIA Trends stima appunto il saldo netto con le entrate, riferito agli importi riscattati dei contratti vita: a luglio sono stati pari a 6,5 mld (+66%) ma in termini assoluti si tratta, in realtà, della percentuale più bassa da febbraio e indica un rallentamento del fenomeno.
Se infatti si rapportano al volume dei premi contabilizzati, per il totale Vita l’indicatore sale dal 38% nel 2020 al picco del 103% lo scorso aprile, per registrare però da allora valori sempre più miti. ANIA rileva che nei primi mesi del 2023 la crescita dei riscatti nel ramo I è stata parzialmente compensata dall’incremento dei premi, mentre nel ramo III il più contenuto aumento dei riscatti si abbina alla riduzione dei premi.
Anche rapportando i riscatti allo stock delle riserve matematiche dell’anno precedente – meno volatili rispetto ai premi – ci sono segnali confortanti: l’andamento risulta più stazionario, passando da un valore medio pari a 0,47% nel 2020 a 0,55% nel 2022; da inizio anno il rapporto è cresciuto fino a marzo, toccando l’1,3%, per poi scendere gradualmente fino allo 0,8% di luglio. In questo calcolo emerge il sorpasso, da novembre 2022, dei riscatti di ramo I sul III, sino ad allora sempre superiori.
In un contesto generale comunque di crescita e sviluppo certificato dalle ultime semestrali, e che vede l’ottima performance del business Danni, l’altro tallone d’Achille delle assicurazioni – tamponato finora con la crescita degli altri indici e l’aiuto dei listini azionari – è rappresentato attualmente dalle minusvalenze obbligazionarie latenti per poco più di 30 mld – sterilizzate dal governo per il secondo anno, affinché non si ripercuotessero sui bilanci – contate a giugno 2023 sempre da ANIA sull’intero portafoglio investimenti e provocate dai quasi 35 mld di saldo negativo su quelli in Btp. Tassi di interesse, inflazione dura a morire, nubi macroeconomiche e tensioni geopolitiche hanno riguardato più o meno tutti i player e – dal consuntivo di fine 2021, positivo per 70 mld – hanno bruciato in poco più di un anno circa 100 mld: dei 666 investiti per coprire le polizze, il 38% è costituito da titoli governativi.
Paolo Fumo (CNP Vita): “Ramo I in forte Ripresa dall’Estate, bene la Protection”