14 Aprile 2023

Sanità privata, i Ricavi Crescono ma Restano sotto i Livelli pre-Covid

Nel 2022 il business della sanità privata ha riguadagnato in media un altro +4% annuo dopo il +15,2% registrato nel 2021 con gli 8,8 miliardi di euro di ricavi aggregati dei 24 operatori nazionali per cui sono disponibili i bilanci completi.

Lo riportano i dati della ricerca diffusa dell’area studi di Mediobanca a un anno dalla fine dello stato di emergenza Covid e a tre dal lockdown duro del 2020, che diminuì i ricavi del settore del 7,8% a causa delle attività sanitarie parzialmente sospese e del rinvio dei ricoveri differibili. Il superamento dei livelli pre-pandemici non vale però per tutti i comparti: i ricavi sono saliti ad esempio del 6,7% per gli ospedalieri e addirittura del 44,1% per la diagnostica, mentre i player della riabilitazione e i gestori di Rsa restano ancora rispettivamente a -0,3 e -0,2% sul 2019. I diversi bandi di assunzione indetti dalle Asl durante la pandemia hanno ridotto il personale medico e infermieristico degli attori privati, aumentandone i costi di assunzione.

L’aumento dei costi di produzione, dovuto alle misure di contrasto alla diffusione del virus, sono stati coperti solo in parte dai ristori governativi ma già nel 2021 la campagna vaccinale a tappeto e la minor virulenza del Covid hanno migliorato l’ebit margin salito al 3,7% seppur ancora inferiore al 6% del 2019. A livello societario, 5 gruppi hanno chiuso il 2021 in rosso rispetto ai 10 del 2020. Il Roe aggregato è in riduzione dal 7,2% del 2019 al 4,1% del 2021: i valori più elevati sono di Humanitas (17,2%), Pro.Med (16,6%) e San Raffaele di Roma (12,6%). Per quanto riguarda invece la sola spesa sanitaria pubblica, l’Italia – con il 7,3% sul Pil nel 2020 – si posiziona in Europa dietro a Spagna (7,8%), Regno Unito (9,9%), Francia (10,3%) e Germania (10,9%) aumentando dai 78,5 miliardi di fine 2002 ai 127,8 di fine 2021.

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