Un Caffè con
Chi paga il conto delle catastrofi naturali? “I cittadini continuano a vivere nella convinzione che ci sia lo Stato che interviene per qualunque cosa succeda alla loro casa ma è dal 1980, col passivo di bilancio in più, che non è più così“. Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia, porta ad esempio (ma è solo uno tra i tanti) il terremoto in Centro Italia: “Sono passati 6 anni e ci sono ancora oltre 40mila persone sotto tutela abitativa e interi paesi completamente distrutti” dice a Enrico Pollino nei PLTV Studios di via Felice Casati a Milano, nel corso della rubrica “Un caffe con” registrata a margine del 60esimo Protection Lab di EMFgroup.
“Le istituzioni si rendono conto delle catastrofi naturali solo quando devono mettere a bilancio le risorse per ricostruire, accorgendosi che non ci sono“. Per questo i governi devono responsabilizzare i proprietari “a costo di smembrare un po’ antipatici, dicendogli: l’immobile è cosa tua, sei tu che devi proteggerlo. La casa è parte del patrimonio personale, perché deve essere messa a carico della fiscalità generale, dove paga anche chi la casa non ce l’ha? Perché deve intervenire il pubblico su un bene privato?” si chiede Premuti.
Lo Stato – che è solo garante di ultima istanza – deve spingere invece la popolazione a prendere consapevolezza della gravità dei problemi spalancati dalle vulnerabilità climatiche e idrogeologiche del nostro Paese, tra i meno assicurati d’Europa, e incentivare i contribuenti a rivolgersi alle compagnie assicurative “che in questa attività svolgono un ruolo sociale e, sollevando l’argomento, fungono da stimolo” al dibattito sull’obbligatorietà di polizze danni contro i vari eventi estremi: “Un sistema veramente mutualistico – conclude Premuti – aiuterebbe davvero a pagare tutti poco” per tutelare il bene più prezioso che abbiamo, la nostra abitazione.
Protection Lab, gli HighLights della 60° Edizione: Focus sulle Coperture anti Catastrofi Naturali
