Unipol ha avviato le attività propedeutiche all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni, da parte delle competenti Autorità di vigilanza italiane ed estere, per valutare possibili futuri incrementi della partecipazione detenuta in Banca Popolare di Sondrio.
Il comunicato è stato diffuso in riferimento alle notizie apparse oggi su alcuni organi di stampa, riguardo una salita di Unipol al 19,99% del capitale della banca valtellinese, dove da 2 anni è già principale azionista con una quota del 9,5%. L’eventuale operazione, che avverrebbe naturalmente tenendo conto delle condizioni di mercato e di contesto generale tempo per tempo in essere, consentirebbe al Gruppo guidato dall’ad Carlo Cimbri di: consolidare la partnership industriale e societaria con BPSO nel comparto della bancassicurazione Vita e Danni, recentemente rinnovata per 5 anni, rafforzandone l’impostazione in chiave strategica; e aumentare la stabilità dell’assetto azionario dell’istituto per il positivo perseguimento dei propri obbiettivi di piano industriale, stimolandone l’evoluzione secondo le migliori practice di mercato.
Secondo indiscrezioni riportate da Repubblica, la richiesta di nulla osta alla Bce è stata inoltrata a inizio luglio e – contando i 60 giorni lavorativi necessari per fornire una risposta – l’ok sarebbe in dirittura d’arrivo. La mossa potrebbe riaccendere il tema del risiko bancario anche perché Unipol non ha mai nascosto la strategia di “socio perno” nel comparto italiano, deciso a creare un polo forte intorno a BPER che negli ultimi anni ha acquisito Cariferrara, Unipol Banca, Carige e 620 sportelli da UBI.
