26 Maggio 2020

Antonio Catricalà (OAM): “Non dobbiamo arretrare davanti al Nemico Invisibile”

da OAM Magazine

Viviamo un tempo rarefatto e sospeso. Il passato, che è solo ieri, ci appare lontanissimo. Ed è impossibile anche solo immaginare il futuro. Siamo minacciati, nelle nostre certezze quotidiane, da un nemico invisibile, che si ritrae ma potrebbe tornare a colpire.

Eppure, abbiamo il dovere di rompere questa bolla nella quale siamo intrappolati. I Governi del mondo stanno reagendo, mettendo sul piatto risorse impensabili fino a qualche mese fa. Sta a noi cittadini, non sudditi, impegnarci perché quelle risorse non vadano disperse ma innestino un circuito virtuoso in grado di raggiungere, per dirla con il Governatore Ignazio Visco, “gli obiettivi di sviluppo sostenibile”.

Non è semplice perché, in particolare nel nostro Paese, una burocrazia ottusa o inadeguata rallenta l’immissione di liquidità nel sistema, o discrimina tra codici Ateco quando si tratta di riconoscere il sostegno a questa o quella categoria.

L’Organismo che presiedo si è battuto a fianco dei suoi iscritti perché non venissero tagliati fuori dagli aiuti destinati a imprese e lavoratori autonomi. E non smetteremo di batterci perché vogliamo vedere scritto, nero su bianco, in una legge pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, che anche Agenti, Mediatori e Cambiavalute, hanno gli stessi diritti delle altre partite iva.

Sappiamo che gli aiuti possono dare una boccata d’ossigeno ma non la spinta per affrontare la risalita. Per questo ciascuno di noi deve rompere la bolla. E per farlo occorre ripartire da ieri. Leggere le analisi sul settore relativi al 2019  può essere straniante ma ci aiuta a ricordare che il ruolo dell’intermediario del credito è ben radicato nell’economia italiana. E potrà anche fare la dif- ferenza nella gestione della massa di finanziamenti, garantiti o meno dallo Stato, che verrà richiesto dal sistema economico per la ripartenza.

Occorre, ancora, mantenere lo sguardo attento sul presente, su quel che accade in Italia: è con questo obiettivo che questo numero dedica spazio alle previsioni sull’economia, quanto mai difficili in questo momento, e allo stato di salute delle banche. E al richiamo, lanciato dall’UIF a tutti i soggetti attivi sul fronte antiriciclaggio, a fare da diga ai reati finanziari che nella crisi economica da Co-vid-19 trovano terreno fertile.

È necessario essere consapevoli che la pandemia non farà arretrare alcuni fenomeni in corso, come l’in- novazione finanziaria, che andrà invece implementata costruendo i necessari presidi: per questo va salutata con favore la consultazione, avviata dal Ministero dell’Economia e da poco conclusa, sulla bozza di regolamento relativo alla ‘sandbox’. A breve sarà dunque possibile sperimentare, in un ambiente protetto, le attività Fintech accompagnan- dole da alleggerimenti normativi. Né dovrà arretrare l’attenzione alla tutela del consumatore, che deve costituire il tratto distintivo del comportamento degli iscritti ai nostri Elenchi: per questo il Magazine dà spazio alla Comunicazione di Banca d’Italia e Ivaas sulla vendita abbinata di polizze e finanziamenti. E apre una finestra su due recenti sentenze della Corte di Giustizia europea che mettono al centro dei criteri interpretativi relativi alla direttiva sul credito proprio la tutela dei consumatori

Da ultimo, ma solo per comodità espositiva, c’è l’Europa che continua a lavorare non solo sul fronte delle misure economiche necessarie per fronteggiare la recessione, ma anche su pilastri che dovranno sorreggere la crescita quando arriverà. Non è casuale che proprio nelle scorse settimane la Commissione abbia tracciato il piano d’azione per il settore Fintech e per la revisione della normativa antiriciclaggio. Una visione che abbraccia un futuro innovativo in cui l’illegalità finanziaria dovrà es- sere messa definitivamente alle corde. Con questo spirito dovremo affrontare i prossimi mesi. La crisi lascerà sul campo molte macerie. Ma dovremo, tutti, rifuggire dalla tentazione di ricostruire un edificio fragile con le stesse debolezze strutturali di ieri. La sfida è quella di trasformare una tragedia in un’occasione storica per dare solidità all’economia e alla vita di ciascuno di noi.

 

 

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