L’utile netto dei primi 9 mesi del 2023 di Banca Ifis cresce a 125 milioni di euro (+18,2% a/a) e il margine di intermediazione a 512,4 mln (+4,8%).
L’incremento dei ricavi (+4,8%) è sostenuto dal positivo andamento di factoring (+5,9%) e leasing (+8,8%), mentre l’area Corporate Banking & Lending guadagna 13,7 mln del margine di interesse (+32,1%) grazie, tra l’altro, anche al positivo contributo offerto dai finanziamenti a Pmi e farmacie per 10,7 mln e a maggiori commissioni per 4 mln. Il totale dei crediti verso la clientela è pari a 9.908,4 mln, solo in leggera riduzione rispetto a fine 2022. Il costo del credito è pari a 30,9 mln (-35%).
In questo anno Gruppo ha proseguito la strategia di differenziare i canali distributivi per garantire miglior equilibrio alla raccolta retail, che al 30 settembre scorso ammonta a 4,4 miliardi (+4,9% da fine 2022), e nei prossimi trimestri sono previste strategie multicanale per accrescerla ulteriormente. Il funding della raccolta totale (11,7 mld) – il cui costo da gennaio è salito dal 2,2% al 3,1% – è costituito al 45% dalla clientela.
Tra gli altri principali dati del bilancio trimestrale: costi operativi (288,5 mln; +3,6%); patrimonio consolidato (1.705,1 mln; +6,7%); CET1 ratio al 15,53%, ampiamente sopra i requisiti richiesti.
Cifre ottenute in “un contesto che, tuttavia, lascia intravedere i primi segnali di deterioramento – afferma l’ad Frederik Geertman -. Nell’ultimo trimestre la banca ha controbilanciato il calo della domanda di credito con una vivace attività commerciale, sviluppando prodotti e servizi mirati a sostenere la transizione sostenibile e tecnologica delle piccole e medie imprese italiane. L’offerta commerciale è stata ampliata con nuove soluzioni di leasing. Il tutto accelerando la digitalizzazione prevista dal Piano industriale al 2024 con l’evoluzione della piattaforma Ifis4Business in myIfis, e mantenendo una politica creditizia attenta a pricing e contenimento del rischio. L’accantonamento complessivo sui crediti in bonis, a fronte di rischi
macroeconomici, è pari a circa 65 milioni e anche nel business Npl l’efficientamento delle strategie di recupero si è riflesso nella crescita degli incassi“.
Il 31 ottobre 2023 l’istituto ha perfezionato l’acquisizione per 100 mln di Revalea, proprio per consolidarsi come operatore di riferimento nel mercato dei crediti deteriorati, nel segmento small tickets unsecured. La società di Mediobanca è nata l’anno scorso dallo scorporo di Npl derivanti da acquisizioni di portafogli di sofferenze, business da cui il Gruppo guidato dall’ad Alberto Naghel esce per concentrarsi nell’attività di gestione e recupero con MBCredit Solutions.
Banca Ifis Rinforza ancora il Management, Roberto Ferrari è il nuovo CFO