Tyche, spa attiva nel mercato NPLs, ha ricevuto il nulla osta di Bce, Bankitalia e Regione Sicilia all’acquisto di una partecipazione qualificata e dei diritti di voto in Banca del Credito Peloritano e alla successiva fusione inversa per incorporazione con l’istituto, che ha sede a Messina e oltre 10 anni di esperienza nel campo bancario e della consulenza finanziaria sia retail che corporate.
L’operazione è finalizzata a rafforzare le sinergie tra business e unità operative delle due entità: “I prossimi passi ci vedranno impegnati a consolidarne il futuro – commenta il presidente di Tyche, Enrico Rossetti -, un percorso condiviso i cui denominatori comuni sono marginalità, crescita, competitività e differenziazione“.
Vede dunque il traguardo il progetto delineato un anno fa con la società operante nel settore della valutazione e acquisizione di crediti pecuniari vantati verso procedure concorsuali, che rivedrà profondamente il business model della banca siciliana, ampliandone la gamma di prodotti e servizi e modificando le fonti di raccolta del denaro: diventerà una realtà specializzata nell’assistenza alle Pmi distressed, che spesso non trovano credito nei player generalisti.
Nella fase iniziale il direttore generale Bruno Messina prevede di “conquistare circa 40-50 aziende ex novo con ricavi e impieghi nell’ordine di 30 milioni, ma l’obiettivo è operare a livello nazionale“.
In amministrazione straordinaria fino a febbraio 2022, il nuovo CdA di BCP ha quindi varato un nuovo Piano industriale che prevede sviluppo digitale e focus nel factoring verso le piccole e medie imprese del territorio di pertinenza. Nella prima parte del 2023 è stato deliberato un aumento di capitale da 3 mln, volto al rilancio; a inizio maggio l’approvazione del bilancio d’esercizio 2023 che ha invertito trend tornando in positivo, con utili superiori a 226mila euro e 79,6 mln di finanziamenti alla clientela (+1,8% a/a) con 116 le nuove erogazioni nel periodo, per complessivi 14 mln.