Banca Generali chiude il bilancio al terzo trimestre 2023 con un utile di 255,1 milioni di euro, +64,2% rispetto ai primi 9 mesi del 2022.
Margini d’interesse, di intermediazione e finanziario crescono rispettivamente del 159,7% (228,1 mln), 25,4% (589 mln) e 121,7% annuo (241 mln); tengono le commissioni ricorrenti, nette (337,7 mln; -1,7%) e lorde (716,8 mln; +1,2%).
La raccolta netta è pari a €4,3 miliardi (+7%), l’84% della quale realizzato dalla rete dei propri consulenti interni, ma nel comunicato l’istituto del Gruppo rende noto già il dato di ottobre: altri 311 mln che portano il totale dei nuovi flussi da inizio anno vicino ai €4,7 mld (+2%). I crediti alla clientela calano però a 10,2 mld (-8,9%).
A fine settembre le masse totali sono salite al nuovo massimo storico di 88,8 mld (+10,4%) grazie ad attività commerciale e performance degli attivi: le masse in soluzioni gestite salgono del 3,7% a 41,6 mld; in particolare si distinguono quelle investite in soluzioni Esg, che con 13,7 mld rappresentano il 33,1% del totale. A livello patrimoniale, la solidità è ribadita da ogni indice rilevato.
I prodotti assicurativi tradizionali di Ramo I (14,2 mld; -9,7%) risentendo dell’ampliamento dello spettro di soluzioni di investimento disponibili nel paradigma di tassi, ma già a ottobre si assiste a una stabilizzazione della raccolta assicurativa (-€67 mln nel mese) grazie al lancio di nuove iniziative, in quest’ultima parte dell’anno, volte a riportare l’attenzione sulle esigenze di protezione e salvaguardia del patrimonio da parte delle famiglie private, e dare nuovo impulso alla domanda.
Banca Generali resta concentrata sulle linee guida del Piano triennale 2022-2024 incentrate su crescita dimensionale, valore del servizio per clienti e consulenti e principi di sostenibilità – confermandone i target, tra cui un flusso di raccolta netta tra €18 e 22 mld e una crescita media degli utili al 10-15%: avendo superato il giro di boa, con i risultati di bilancio presentati oggi la mission appare vicina.
“Registriamo un aumento a doppia cifra nei patrimoni dei nostri clienti – afferma l’ad Gian Maria Mossa -, grazie alla spinta dalla raccolta che riflette il gran lavoro dei consulenti, sempre più apprezzati nei servizi a maggiore valore aggiunto come l’advisory e le gestioni di portafoglio“. S’intravedono inoltre “i primi segnali di normalizzazione nel comportamento dei clienti nel percorso di diversificazione, con le prime evidenze di novembre che ci fanno guardare con fiducia ai prossimi mesi – ha aggiunto Mossa -, e stiamo accelerando su progetti trasformativi della nostra azienda con l’ottenimento della licenza in Svizzera, la trasformazione verso una data driven bank e il lancio del profilo dei ‘sustainable advisor’“.