Banca Ifis archivia l’esercizio 2024 con l’utile a 161,6 milioni di euro, 1,5 in più rispetto alla chiusura di bilancio 2023.
Il totale dei crediti alla clientela è pari a 10,8 miliardi (+1,8% a/a), 8,9 (+3%) escludendo i titoli di debito: quelli del settore Commercial & Corporate Banking salgono in un anno da 6.763,5 a 6.985,6 mln grazie soprattutto all’area Corporate Banking & Lending (+106,1 mln, +4,5%), seguita da Factoring (+55,3 mln, +1,9%) e Leasing (+60,8 mln, +3,9%). Bene anche i crediti del settore Governance & Servizi e Non Core (2.303,4 mln, +90,9 mln).
Solo il comparto Npl cala a 1.521 mln (-125 mln), anche per i minori acquisti di portafogli deteriorati nel corso dell’anno. Già dalla relazione al 3° trimestre era pronosticabile l’ottimo esercizio.
In lieve diminuzione le commissioni nette, passate da 98,221 a 91,775 mln, e la raccolta (11,6 miliardi, -1,9%): riguardo quest’ultima, la componente da debiti verso la clientela sale dal 49,2 al 60,4%, per un totale di 7 mld (+20,4%); mentre da debiti verso banche scende dal 23 al 12,4% (1.443,3 mln, -46,9%), principalmente a seguito del rimborso integrale delle linee Tltro III durante i 12 mesi.
Chiudono il quadro: costi operativi stabili a 164,1 mln; patrimonio in crescita (1.748,1 mln, +3,2%); CET1 ratio al 16,10%; e completamento della trasformazione tecnologica, che pone l’istituto all’avanguardia nei servizi digitali grazie – tra l’altro – alle nuove piattaforme front end.
“In questi tre anni abbiamo portato a termine con successo il Piano industriale, superando tutti gli obiettivi prefissati” esulta il presidente, Ernesto Fürstenberg Fassio. Inoltre, aggiunge l’AD Frederik Geertman, “la banca ha completato l’acquisizione di Revalea da Mediobanca e dispone ancora oggi di livelli di capitale che ci consentono di guardare a ulteriori opportunità”. Fari puntati quindi sull’offerta per illimity bank, l’operazione sembra ben avviata e il closing è atteso a settembre.