L’utile netto 2023 a 160 milioni di euro (+13,5% annuo) rappresenta il record storico per Banca Ifis, superiore del 16,8% rispetto all’obiettivo di 137 mln previsto per l’anno scorso dal Piano Industriale.
Il +3,5% segnato dai ricavi è sostenuto dal business commerciale e della correlazione dei suoi crediti al rialzo dei tassi di interesse. Nonostante la minore domanda di finanziamento dovuta alla stretta monetaria della Bce, il dinamismo della rete distributiva del Gruppo ha accresciuto dell’8,2% i ricavi del settore Commercial & Corporate Banking (l’85% del cui portafoglio è a tasso variabile), distintosi particolarmente: al 31 dicembre scorso, sono saliti sia il turnover del Factoring (173 mln, +1,4%) che le erogazioni del Leasing (62,1 mln, +4%) che le performance dell’area Corporate Banking & Lending (109,7 mln, +25,4%).
L’evoluzione di “Ifis4Business” nella nuova piattaforma multiprodotto myIfis ha reso più fluida la relazione tra rete vendita e clientela finale mentre l’offerta commerciale è stata ampliata con nuove soluzioni di leasing nei comparti auto, mobilità green alternativa ed energia sostenibile, e un nuovo prodotto di noleggio tech dedicato ai clienti privati.
Tra gli altri dati: bene il margine di intermediazione (704,6 mln, +3,5%); modesto l’incremento dei costi operativi (405,8 mln, +4%) dovuto per lo più a spese per il personale; coefficienti patrimoniali largamente sopra i requisiti; deteriorati in calo dal 4 al 3,2% in rapporto ai crediti attivi, e copertura ulteriormente rafforzata dal 35 al 43%. Infine lo scorso 29 gennaio, a conclusione della SREP, i requisiti di capitale dell’istituto sono risultati ampiamente sopra le indicazioni di Bankitalia.
Ma i risultati sono positivi “anche a livello industriale – sottolinea il presidente Ernesto Fürstenberg Fassio -, con l’accelerazione sul fronte della digitalizzazione e della sostenibilità sociale, incrementando gli investimenti previsti e realizzando oltre 30 progetti ad elevato impatto per il benessere della comunità” in cui il player opera. Una double bottom line in cui la generazione di profitto si accompagna alla creazione di valore per l’economia locale e nazionale, assicurando “sostegno concreto alle piccole e medie imprese nel percorso di transizione ESG“.
“Raggiungiamo con un anno di anticipo il risultato previsto per il terzo anno di Piano – fa eco l’amministratore delegato Frederik Geertman -. Abbiamo proseguito il processo di trasformazione operativa e digitale con soluzioni innovative, per efficientare i processi e migliorare i servizi ai clienti: confermiamo quindi l’obiettivo di circa 160 milioni di euro di utile per l’esercizio 2024, in assenza di shock macroeconomici, pur in un contesto caratterizzato da rallentamento della crescita e costo della raccolta più elevato“.
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