Banca Popolare del Cassinate archivia il primo semestre 2023 con i principali dati patrimoniali che vedono, rispetto al 30 giugno 2022, un incremento della raccolta – sia diretta (da 939 a 956 milioni di euro) che indiretta (da 161 a 188 mln) – e degli impieghi alla clientela, passati da 709 a quasi 766 mln.
L’utile netto pari a Euro 6,5 mln, risulta in lieve calo rispetto al semestre 2022, è comunque in linea con il budget operativo dell’esercizio e con il risultato economico netto del 2022.
Il margine di interesse è aumentato da 17,6 a 18,7 mln; mentre quello di intermediazione è sceso dai 24 a 22,7 mln. I crediti deteriorati rappresentano il 4,4% degli impieghi a clientela; le sofferenze nette lo 0,25%. Sotto il profilo patrimoniale, il Total Capital ratio ha raggiunto nel semestre il 21,46%, ampiamente sopra le soglie di vigilanza di Bankitalia.
Dunque, “nonostante il difficile contesto congiunturale e la crisi inflattiva – si legge nel comunicato firmato dal direttore generale, Roberto Caramanica – l’istituto continua ad assolvere il suo ruolo chiave per famiglie e imprese del suo territorio di riferimento, su cui ha scelto di preservare una presenza capillare per poter assicurare la presenza dei propri servizi anche alle collettività dei piccoli centri, e nello spirito di una autentica banca popolare”.
