Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Bari ha esaminato e approvato il Progetto di Bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2022.
La Banca ha proseguito, pur in un contesto generale caratterizzato da incertezza, la politica aziendale di rilancio dell’attività commerciale a sostegno della propria clientela, in coerenza con l’aggiornamento del Piano Industriale 2023-2025.
Riguardo all’attività di intermediazione, BPB presenta uno stock di impieghi alla clientela, non considerando l’esposizione in titoli di debito e con la Cassa Compensazione e Garanzia, pari a 5,30 miliardi di euro al 31 dicembre 2022, in crescita del 4,4% rispetto al dato di fine 2021 (5,08 miliardi di euro).
La raccolta diretta si attesta stabilmente ad Euro 6,39 miliardi (Euro 6,36 miliardi al 31 dicembre 2021, +0,6%). Stabile anche la raccolta indiretta, pari a Euro 3,67 miliardi al 31 dicembre 2022 (Euro 3,70 miliardi a fine 2021.
Dal punto di vista reddituale, l’esercizio 2022 si è chiuso con una perdita netta di Euro 45,34 milioni a fronte della perdita netta di Euro 170,76 milioni del 31 dicembre 2021 (-73,4%).
Sul risultato hanno inciso talune significative componenti negative connesse alle dinamiche della voce “Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri” nonché alla valutazione delle quote O.I.C.R. di proprietà e relative a operazioni precedenti al periodo di Amministrazione Straordinaria.
In particolare, per quanto attiene ai principali aggregati economici, il margine di intermediazione aumenta del 19,5% rispetto all’esercizio precedente (Euro 249,58 milioni vs Euro 208,85 milioni), prevalentemente per effetto di una migliore performance del margine di interesse (Euro 147,13 milioni vs Euro 116,82 milioni, +25,9%) e delle commissioni nette (Euro 105,60 milioni vs Euro 87,14 milioni, +21,2%).
Considerando le rettifiche di valore nette per rischio di credito, pari a Euro 45,49 milioni (vs Euro 84,36 milioni del dato comparativo, -46,1%), il risultato netto della gestione finanziaria presenta, al 31 dicembre 2022, un valore pari a Euro 203,98 milioni, in crescita del 64,7% rispetto all’esercizio 2021 (Euro 123,83 milioni).
I costi operativi registrano una flessione del 18,4% passando dagli Euro 319,60 milioni dell’esercizio precedente agli Euro 260,85 milioni al 31 dicembre 2022, essenzialmente riconducibile a una contrazione delle spese per il personale (Euro 127,01 milioni vs Euro 195,75 milioni, -35,1%), anche per la presenza nel 2021 dell’accantonamento straordinario al c.d. “Fondo esodi incentivati”, e delle altre spese amministrative (Euro 87,14 milioni vs Euro 95,11 milioni, -8,4%), in parte compensata da un significativo incremento degli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Euro 42,09 milioni vs Euro 25,28 milioni, +66,5%).
Tenendo conto di utili delle partecipazioni, pari ad Euro 1,24 milioni, e delle imposte di competenza, d’importo positivo pari a Euro 10,28 milioni, l’esercizio 2022 chiude con una perdita netta pari a Euro 45,34 milioni.
Inoltre, si comunica che il Consiglio di Amministrazione della Banca ha approvato l’assunzione di un finanziamento subordinato concesso dalla Capogruppo Mediocredito Centrale, per un ammontare pari a Euro 60 milioni, al tasso del 10,75%, durata pari a 10 anni con opzione di rimborso dopo 5 anni, computabile nel capitale di classe 2 della Banca ai sensi della normativa prudenziale vigente.
A tale riguardo, si evidenzia che la Banca, avvalendosi, fino al 31 dicembre 2022, dell’ulteriore disciplina
transitoria di cui all’art. 468 del CRR, nella versione novellata dal Regolamento UE 2020/873 del 24 giugno 2020, avente a oggetto il “Trattamento temporaneo di profitti e perdite non realizzati misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo alla luce della pandemia di COVID-19” ha potuto escludere, dal computo del Common Equity Tier 1 (CET1), il 40% della riserva negativa di patrimonio netto derivante dalle variazioni di fair value dei titoli governativi classificati nel portafoglio “FVtOCI” (al fair value con impatto sulle altre componenti di conto economico complessivo – OCI).
Tale finanziamento subordinato è, pertanto, finalizzato a rafforzare, prospetticamente, dall’esercizio 2023, il buffer patrimoniale della Banca rispetto al requisito minimo regolamentare previsto per il Total capital ratio.