Banca Profilo e le sue controllate hanno chiuso il 2023 con utile netto superiore a 12 milioni di euro (+8,9% a/a) ma margine di interesse in calo a 28 mln (-31,9%) a causa dell’aumento del costo del funding, solo parzialmente compensato dal maggior rendimento degli attivi: elemento, peraltro, già affiorato nella precedente relazione trimestrale.
La raccolta totale da clientela raggiunge 6 miliardi (+6,7%); le commissioni nette 29,2 mln (+22,1%), concentrandosi in particolare nella crescita di finanza strutturata, servizi bancari e consulenza nel private banking; gli impieghi 174,1 mln (+14,5%). Da rilevare che l’80-80% dei finanziamenti erogati alle imprese sono garantiti dal Fondo MCC o SACE, il che contribuisce a contenere l’esposizione dell’istituto di credito di fronte a eventuali scenari avversi. Lo stato patrimoniale, con il Cet 1 ratio al 22,3%,è tra i più elevati del mercato.
Banca Profilo ha da poco approvato il Piano industriale 2024-2026 i cui target prevedono, tra l’altro, una crescita dell’utile a 18 mln, dei ricavi a 91 mln, delle masse totali a 8 mld e un cost income ratio sotto il 70%.
Arepo, azionista di controllo, e Twenty First Capital hanno fissato al prossimo 20 marzo il termine di avveramento delle condizioni sospensive previste nel contratto preliminare di compravendita del 29% del capitale.
L’operazione mira: “all’ulteriore sviluppo della rete di private banking, con mirati inserimenti e sviluppi territoriali; alla componente assicurativa vita e danni, tramite una rinnovata offerta di prodotti e l’inserimento di risorse specializzate dedicate alla consulenza assicurativa; alla crescita per linee esterne, con possibili acquisizioni di realtà operanti nel mondo del private banking e wealth management; e all’evoluzione della piattaforma digitale fintech, anche sfruttando le opportunità attivate dall’intelligenza artificiale“.