Venerdì pomeriggio il CdA di Banca Agricola Popolare di Ragusa ha approvato il progetto di incorporazione di Popolare Sant’Angelo, secondo l’accordo quadro sottoscritto a maggio; due giorni prima l’istituto di credito agrigentino ha eletto all’unanimità Gioacchino Amato come nuovo presidente ma “considerando il periodo interinale che, in pochi mesi, dovrebbe portare alla fusione” ha scelto di non nominare né l’amministratore delegato, “compensando questa figura con la remissione delle deleghe al Cda nella sua interezza“, né il direttore generale, “con l’ordinaria amministrazione che continuerà ad essere garantita dal direttore centrale“.
Il ‘patto’ con BPSA – realtà con una ventina di sportelli radicati nella Sicilia occidentale, oltre che a Palermo e Roma – dovrebbe prevedere salvaguardia del patrimonio dei soci, mantenimento della presenza sul territorio e dell’autonomia giuridica, se possibile, con la veste della popolare.
“Il posizionamento di BAPR è il risultato di una formula imprenditoriale caratterizzata da determinazione, trasparenza e professionalità: elementi che hanno permesso alla banca di raggiungere importanti livelli di efficienza, redditività e solidità – afferma il presidente Arturo Schininà –. Ciò ha consentito di consolidare il rapporto con una crescente base sociale e con tutti gli stakeholders, traguardando anno su anno i target prefissati: oggi avviamo un percorso di espansione territoriale che permetterà agli oltre 20mila azionisti di prendere parte alla creazione di valore nel lungo termine, beneficiando direttamente del rinnovato progetto strategico di BAPR e delle sinergie conseguibili dall’aggregazione“.
“BAPR continua a guardare ‘Oltre’, come recita il nostro payoff – aggiunge l’AD Saverio Continella –: cogliamo le opportunità di crescita territoriale offerte dal mercato, ampliamo le sinergie di business con le fabbriche prodotto, supportiamo iniziative di sviluppo in ambito green e digitale, restituiamo valore costante agli azionisti e creiamo concrete opportunità per attrarre i giovani talenti. Giungiamo da un triennio importante, con la conclusione del Piano d’impresa Back to Bank e l’implementazione dell’operazione di capital management Lympha“. Così sono state create le condizioni per estendere il ‘modello Ragusa’ in Sicilia “salvaguardando i livelli occupazionali, conservando e innovando l’ampia copertura territoriale della rete di filiali, incrementando il supporto a progetti e investimenti di famiglie e imprese“, conclude Continella.
L’operazione, che dev’essere ancora sottoposta alle rispettive assemblee dei soci, sarà completata auspicabilmente entro il 2024.
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