BPER chiude il 2023 con utile netto a 1.519,5 milioni di euro (+4,87% a/a), margine di interesse a 3.251,8 mln (+78,1%) e commissioni nette a 2.010,4 mln (+3,5%), la cui positiva dinamica discende da quelle riferibili ad attività bancaria tradizionale (+2%), raccolta indiretta (+4,9%) e soprattutto comparto bancassurance (+7,5%).
Al 31 dicembre scorso la raccolta diretta da clientela tocca i 118,8 miliardi (+3,4%). La riduzione dei prestiti a imprese e famiglie (88,2 mld, -3,2%) sconta il rallentamento della domanda provocato da aumento dei tassi d’interesse e incertezza sull’evoluzione dello scenario macroeconomico. Approccio rigoroso nella gestione delle sofferenze dei clienti e azioni di derisking hanno consentito alla banca di raggiungere elevati standard di asset quality: l’incidenza dei crediti deteriorati lordi e netti cala ancora, rispettivamente dal 3,2 al 2,4% e dall’1,4 all’1,2%. Da segnalare, a tal proposito, la partnership strategica da poco siglata dal Gruppo con Gardant riguardante anche i deteriorati della controllata Banco di Sardegna.
Nonostante i 278 sportelli e gli 835 dipendenti in meno in 12 mesi, BPER è presente ancora in ben 20 regioni italiane con una rete di 1.635 sportelli bancari
Nel complesso, un bilancio definito “eccellente” dall’amministratore delegato Piero Luigi Montani: “Stiamo lavorando anche nell’avanzamento dell’integrazione delle tematiche ESG” ha dichiarato annunciando che l’attuale Piano industriale “verrà rivisto quest’anno, è probabile anche abbastanza a breve, dopo il rinnovo del consiglio che scade ad aprile“.
Per l’esercizio 2024, stante la potenziale riduzione della forbice bancaria correlata a una politica monetaria meno restrittiva, l’istituto prevede di: incrementare le commissioni grazie ai ricavi da gestione e intermediazione del risparmio e consulenza; confermare solidi livelli di patrimonio, capitale e copertura sulla qualità degli attivi; mantenere redditività e oneri operativi in linea col 2023.
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