19 Settembre 2024

Cassa Centrale, plafond da 1,3 mld per la Transizione 5.0

Il gruppo Cassa Centrale stanzia un plafond di 1,3 miliardi di euro a sostegno dei finanziamenti “green” per i prossimi tre anni (2024-2027), in coerenza con gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 ONU e del Piano “Transizione 5.0″ del Mimit, che vuole traghettare le imprese italiane di ogni dimensione, settore e territorio verso un modello energetico sostenibile, basato su fonti rinnovabili, e assistere gli investimenti in digitalizzazione e formazione del personale.

Da tempo le banche si sono portate avanti sul governo, lanciando sul mercato non solo linee di credito ma anche servizi di consulenza per prenotare l’incentivo statale: si tratta di un beneficio fiscale usufruibile automaticamente, senza istruttorie e valutazioni preliminari, cumulabile con altre eventuali agevolazioni finanziate con risorse nazionali (tranne il credito d’imposta Transizione 4.0 e per investimenti in ZES e ZLS).
Dopo Bper e Banco BPM, il gruppo BCC Iccrea era stato l’ultimo Big ad aderire alla misura a inizio agosto, ancor prima della recente emanazione del decreto; ma anche mediatori creditizi e confidi sono sempre più attenti agli aspetti ESg della loro attività.

Lo stanziamento di Cassa Centrale rappresenta un ulteriore importante segnale di vicinanza alla clientela e ai territori, e soprattutto un impegno concreto nel facilitare la competitività delle nostre Pmi. Le 65 banche affiliate e le società Claris Leasing e Prestipay offriranno dunque soluzioni finanziarie su misura, inclusi leasing e credito al consumo, e servizi di consulenza personalizzati in base alle esigenze specifiche del cliente.
L’iniziativa si innesta nella più ampia offerta di credito del Gruppo che prevede, tra l’altro, un ricco carnet di prodotti “general purpose” per famiglie e aziende.

Con il nuovo plafond, che si aggiunge al miliardo stanziato nel 2021 a sostegno degli interventi del Pnrr, il player guidato dall’AD Sandro Bolognesi – dopo aver archiviato una buona prima semestrale 2024 – continua a sposare in pieno i principi cooperativistici.
Ricordiamo che sono ammissibili al beneficio investimenti in beni materiali e immateriali tecnologicamente avanzati, effettuati da inizio 2024 a fine 2025, che riducano il consumo energetico di almeno il 3% per l’unità produttiva o del 5% sull’intero processo interessato dal progetto. Il credito d’imposta prevede un’aliquota massima del 45% ed è modulato in 9 aliquote, in funzione dell’ammontare degli investimenti e dei risparmi sui consumi.

Cassa Centrale aggiorna il Piano al 2027, 4 aree: business, operatività, gestione rischi e fattori abilitanti

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